DE RIQUALIFICANTES - Insolite considerazioni intorno alla tematica riqualificazione forzata

Creato il 05 giugno 2013 da Ciro_pastore

DE RIQUALIFICANTES Insolite considerazioni intorno alla tematica riqualificazione forzata
L’argomento è caldo, direi scottante, e non a caso per questo motivo i sindacati hanno avviato la procedura di raffreddamento. Nel Palazzaccio, già sconvolto dal terremoto “struttura organizzativa di 2° livello, i tanti giovani amministrativi di EAV sono vittime di un acuto stato ansiogeno. Le loro certezze di un roseo futuro professionale/carrieristico sono state minate alla base. Tutto quello su cui stavano costruendo il loro futuro potrebbe (dico potrebbe) essere spazzato via in un istante. Lo “tsunami” riqualificazione potrebbe portarsi via, infatti, tutti i sogni di un’intera generazione di giovani leve. Tanti ragazzi e ragazze che, negli ultimi 5 anni (o giù di lì), erano giunti nei vari palazzi a rimpinguare i (già foltissimi) ranghi degli amministrativi, con l’intento di rinsanguare, medianti generose iniezioni di globuli rossi ed ingenti trapianti di neuroni più vigorosi, una “fauna amministrativa”, in cui la decadenza senile era in fase di avanzata decomposizione.
Ecco, però, che la crisi “quasi” irreversibile di EAV sta obbligando il top management a riportare sulla barricata dell’esercizio circa 120 amministrativi che dovranno, volenti o nolenti, prestare la propria opera nell’ambito del personale viaggiante (capitreno) o della controlleria/guardiania, funzioni in cui oggi esistono carenze o in cui si intende internalizzare con finalità di efficientamento economico. Molti di questi giovani “virgulti” sono ovviamente scontenti di quanto si sta per appalesare nella loro vita, per nulla grati a chi prima li ha abbondantemente illusi sul loro dorato futuro e poi, dopo averli sedotti con lusinghe (più o meno lecite), ora li sta per abbandonare al proprio triste destino.
Questa sembrerebbe, infatti, la situazione. Ma, forse, le cose sono un po’ più complicate di quello che appaiono e, come è mia abitudine, proverò ad illustrarvi uno scenario diverso. Innanzitutto, mi corre l’obbligo di sottolineare che riservare la riqualificazione forzata ai soli giovani amministrativi mi pare un errore grave, ove si ragionasse in termini di “produttività”. Va da sé, infatti, che la media della scolarizzazione e, soprattutto, la loro energia lavorativa potenziale è sicuramente più alta rispetto a quella degli amministrativi di età più avanzata. Questi ultimi, infatti, in molti casi, da una parte sono dotati di una minore qualificazione e, dall’altra, di una maggiore propensione alla furbesca inoperosità o, peggio, si sono trasformati in portatori di interessi ulteriori che, talvolta, possono anche sconfinare in forme larvate di connivenza e comparaggio con il variegato e furbesco mondo degli operatori esterni.
A mio modesto parere, partendo da queste considerazioni sistemiche, sarebbe più proficuo, invece, che a ricoprire i posti vacanti fossero chiamati proprio quei lavoratori più prossimi al pensionamento, preservando proprio i giovani da una, in ogni caso, mortificante “retrocessione”. Ovviamente, so bene che le normative vigenti impediscono l’attuazione di un piano di riqualificazione basato sui criteri appena illustrati. Quindi, ove mai la riqualificazione verrà realizzata, essa sarà gioco-forza attuata sulle basi del mero principio di anzianità che vedrebbe i “vecchietti” preservati in nome della loro “senectute”, a tutto discapito del merito o, semplicemente, della vigoria giovanile.
A questo, poi, si accompagnerà probabilmente l’insorgere di un deprimente disincanto da parte di quei giovani amministrativi a cui, peraltro, la pubblicazione della nuova struttura di 2° livello aveva lasciato intravedere dei più che plausibili “orizzonti di gloria”. Disincanto che non tarderebbe a trasformarsi in una più che giustificata acredine che, a sua volta, produrrebbe sicuri nefasti effetti anche nell’esecuzione delle nuove mansioni da ricoprire. Nello stesso tempo, i senatores si ritroverebbero obbligati(?) a doversi rimboccare le maniche, dopo anni di totale e serafico relax. Ma tale rimbalzo produttivo non è per nulla scontato che possa concretamente realizzarsi, visto che il loro numero ridotto e la loro alta profilatura parametrale media li spingerebbe a sancire l’impossibilità tecnica di poter fornire gli stessi livelli di produttività realizzati in precedenza.
D’altro canto, tra i giovani da riqualificare, siatene certi, ci sarà qualcuno che riuscirà a sfuggire tra le maglie larghe della rete che dovrebbe “intrappolarli”. Infatti, a qualche “furbetto del quartierino” basterebbe risultare inidoneo dal punto di vista fisico per sottrarsi lecitamente alla “chiamata al fronte”. Da sempre tutti gli eserciti del mondo, infatti, scartano le reclute inabili, relegandole all’ignominia delle “ridotte attitudini militari” (RAM). Ma come molti sanno, era proprio grazie all’infamante attribuzione di una RAM che molti avevano salva la vita durante le guerre in cui i milioni di soldati venivano maciullati come sacrificabile “carne da cannone”.
Per evitare che la scappatoia della RAM diventi troppo facile exit strategy, basterebbe, però, tenere vivo lo spauracchio della destinazione finale alla guardiania, utile spauracchio per chi intendesse “abusare” della severità delle visite fiscali. Se, invece, dovessero essere colmate per prima le carenze nella guardiania, pare ovvio che si darebbe la stura a tutta una serie di tentativi di “marcare visita” che condurrebbe ad una inusitata elasticità di cui qualche solito noto potrebbe avvalersi.
Casto Priore