Ultimo esame andato.
Dopo una giornata di attesa, ho concluso in bellezza (da brava secchiona).
Il percorso che ho fatto in cinque anni della mia vita sta terminando.
Ho conosciuto l'ansia, l'amore, l'amicizia, la rabbia, la frustrazione, l'orgoglio, la delusione, il successo, la noia, la felicità.
Ora si apre un nuovo capitolo.
Un viaggio verso un Paese sconosciuto, freddo (mi sa che mi toccherà mangiare il cinghiale per resistere), ma tanto tanto agognato.
Ultimamente ho avuto a che fare con l'Università italiana in uno dei suoi lati peggiori. Quello burocratico.
L'essere umano scompare.
I desideri, le preoccupazioni, la voglia di crescere scompaiono tutte per lasciar posto ad un numero.
Una matricola.
Sei un insieme di cifre, uno tra i tanti.
Non possono di certo tutelare tutti i propri numeri.
D'altronde è la procedura.
Tutti si inchinano davanti alla dea Burocrazia.
Niente può vincere contro di essa.
L'umano scompare.
Ci si tiene lontano dalla persona.D'altronde relazionarsi con un numero è molto più semplice.
Niente sensi di colpa.
"Sei un numero tra i tanti.
I tuoi bisogni e desideri non ci interessano.
Viva la procedura! Abbasso la persona!"La proclamazione della depersonalizzazione.