Bevivino editrice scrive:
CERCHIAMO NUOVI AUTORI
La congiuntura che l’epoca contemporanea sta attraversando è caratterizzata da profondi rivolgimenti di tutti i tipi: politici, economici, antropologici, culturali, e dunque anche artistici e nella fattispecie letterari. La narrazione in forma di romanzo, che noi non diamo affatto per morto, come molte voci sostengono, non poteva certo essere risparmiata, e dunque ciò che sicuramente appaiono esaurite sono le sue forme convenzionali, che già da diverso tempo stanno subendo una mutazione ‘genetica’ totale e irreversibile: ciò che sicuramente è morto, è il romanzo nelle sue forme tradizionali, e nello specifico il mimetismo, lo psicologismo, la cosiddetta ‘rappresentazione realistica’. Ciò non significa tuttavia che l’invenzione in quanto tale (dalla fantascienza classica ai vari generi noir, fantasy, ecc.) sia la soluzione: ciò che appare ‘inventato’ infatti forse ha spiegazioni talmente reali che la rappresentazione spazio-temporale non riesce né a comprenderle né a raffigurarle. La velocizzazione. del reale ha fatto sì che oggi la scrittura, anche fantastica, anche fantascientifica, non possa più essere di tipo speculativo su un tempo futuro. Le speculazioni di questo tipo oggi invecchiano più velocemente della contemporaneità, cioè della realtà, perché non riescono letteralmente a tenere il passo con i continui rivolgimenti del mondo. In altri termini, il realismo o la semplice fantascienza in quanto tali sono in corto circuito perché la realtà è assolutamente avanzata rispetto, ad esempio, alla metafora tecnologica, tanto da risultare indefinibile. Le loro sono fotografie sempre sfocate dei mondi che ritraggono. Ciò che qui si propone è invece una rappresentazione ‘a specchio’ del mondo ‘esterno’. Il mezzo di comprensione dei fenomeni della postmodernità è ciò che in questa sede definiremo ‘l’esplorazione e la ricerca nella fascia estrema della DeadLine‘. esso è basato sull’ibridazione dei vari generi e segmenti riunificati in un qualcosa che a grandi linee si riconnette alla scrittura fantastica ma che in effetti è una trasfigurazione dei vari insiemi: la si potrebbe dunque definire ‘scrittura neo-fantastica‘. E la rappresentazione ‘riflessa’ dallo specchio, potrà essere letta (e interpretata) sulla base di due presupposti teorici: quello mitico e quello metaforico, riutilizzando l’insieme dei segmenti costituiti dai vari generi, dal noir al fantascientifico (splutterpunk, cyberpunk, steampunk, historical mistery fiction) con l’obbiettivo di sussumerli, scomporli, e ricomporli continuamente: testi che abbiano coscienza della stratificazione delle epoche, che contengano in sé sia il narratore che il critico. Mitologia; realismo magico; fantascienza classica; rapporti tra tecnologia e spiritualità; new age; neogotico; esaltazione del ‘personaggio’; ricerca, anche estrema, linguistica; interpretazione dei fenomeni sociali, politici ed ecologici del terzo millennio, dallo scontro delle civiltà al riaffacciarsi di lotte di religione di stampo medievale: ecco il campo d’azione della DeadLine. Una scrittura di questo tipo,neo-fantastica, rappresenta a nostro avviso il mezzo di comprensione più accurato delle odierne metamorfosi che avvolgono la realtà. In tale ottica l’invenzione irreale diviene a sua volta ‘realtà’ quando funge da lente di ingrandimento e rifrazione degli avvenimenti del mondo, della contemporaneità: se in apparenza li deforma, d’altra parte li mette a fuoco, potremmo dire che li ‘accende’, contribuendo alla percezione più ‘vera’ del reale stesso. Queste narrazioni dovranno dunque essere il mezzo di comprensione delle mutazioni in atto nel momento in cui si assisterà alla metaforizzazione del tempo presente in funzione della comprensione dell’attualità. Questa letteratura non darà notizie dirette ma segnali, forse in apparenza confusi o contraddittori, e questo perché la sua funzione non sarà di informare ma di suscitare visioni e ricrearemiti. In un tale ottica, la realtà corrisponde al punto di incontro o al corto circuito o al momento di fusione tra ciò che si percepisce e ciò che rimane oscuro: in una condizione di perenne penombra appena schiarita. L’oggetto di queste narrazioni sarà dunque una realtà intesa come proiezione o riproduzione di un qualcosa che si stenterà a definire realtà perché i suoi termini e i suoi confini sfuggiranno di continuo. Il nucleo immaginativo e gli strumenti tecnici (poetica, linguaggio, immaginario, costruzione o destrutturazione del plot, personaggi) di queste narrazioni, di questa letteratura dei nostri tempi, delle nostre molteplici e diversificate realtà che non è possibile ‘globalizzare’, e che prepotentemente si riaffermano nella loro diversificazione – starà nei territori assai frammentati della ‘sperimentazione translinguistica e della tecnopoesia fantascientifica’. Una lingua planetaria è dunque la lingua auspicata, scaturente da un melting pot figlio e assieme nemico della globalizzazione. La ricerca parte così da testi che non facciano uso di modelli linguistici esclusivamente nazionali ma, dove possibile, contaminati e transnazionali, per opporsi sia a un nazionalismo culturale in fin dei conti perdente, sia alla dipendenza dalla produzione straniera, spesso indicata come la sola via vincente. Tutto questo e altro ancora sono gli obbiettivi, forse ambiziosi ma certamente metaletterari di questa collana di narrazioni.
Tutti gli scritti dovranno essere inviati a: DeadLine, scala A int. 9, via Merulana, 183 00185 – Roma