Deadpool - Recensione

Creato il 09 febbraio 2016 da Lightman

Deadpool, il mercenario chiacchierone, torna finalmente al cinema con una pellicola sboccata e divertentissima che farà felici nuovi e vecchi fan del personaggio più folle dei fumetti Marvel.

Marco Lucio Papaleo inizia a giocherellare sulle tastiere degli home computer nei primissimi anni '80. Da allora, la crossmedialità è la sua passione e sondarne tutti i suoi aspetti è la sua missione. Adora il dialogo costruttivo, vivisezionare le opere derivate e le buone storie. E' molto network e poco social, ma è immancabilmente su Facebook e Google+.

"Parental Advisory: Explicit Content".
Dovete sapere che Wade Wilson è un cattivo ragazzo. Ma non di quelli con l'aria da finto 'bad boy', col capello lungo, l'Harley Davidson e la barbetta incolta. No, no, lui se ci si mette è proprio stronzo. Un passato nelle forze armate, in cui si è sicuramente distinto per efficacia, ma un po' meno per protocollo, e un presente fatto di lavoretti sporchi, a base per lo più di intimidazioni. Se lo si prende dal lato giusto è anche simpatico, eh. E ci sa fare con le donne. Poi, dai, ha anche un lato nerd: un fan di Voltron non può essere malvagio, no? Solo che la vita è una ruota della fortuna, e può regalarti contemporaneamente gioia e dolore. Proprio quando il nostro trova la donna della sua vita, Vanessa, gli viene diagnosticato un cancro terminale ed estesissimo. L'unica speranza? Un procedimento sperimentale per attivare il Gene X nel suo organismo e, con esso, poteri rigenerativi. Le cose vanno contemporaneamente benissimo e malissimo: la terapia funziona ma gli riserva un effetto collaterale decisamente poco gradevole, a livello di epidermide, e la salute mentale dell'uomo, già abbastanza schizzato di suo, subisce un duro contraccolpo. Nasce così Deadpool, un anti-eroe atipico, sboccato, pazzoide, dotato di forza e agilità incredibili e con un potere rigenerante da fare concorrenza a Wolverine. E due unici desideri: farla pagare a chi l'ha fatto diventare un mostro e rivedere Vanessa.

The merc with a mouth

"Ancora film di supereroi? Ma basta, avete rotto!" (cit. la critica 'colta').
Da un certo punto di vista è vero che la corsa al genere del cinefumetto ha stancato in molti, soprattutto se si presenta sempre la solita minestra riscaldata a base di supercazzotti, cattivi poco credibili, donnine inutili o, al contrario, fin troppo cazzute e la tendenza a mettere sempre nuova carne al fuoco, riferimenti, agganci per possibili sequel e spin-off. Dall'altro, però, quando i film sono divertenti, finanche interessanti per certi versi, noi qui siamo sempre ben disposti ad accoglierli. E Deadpool, sicuramente, non è un cinecomic come tutti gli altri. Il personaggio stesso non è come tutti gli altri. È uno dei pochi ad avere coscienza di sé come personaggio di fantasia, di "esistere" in un universo incasinato di riferimenti fantastici di ogni tipo, a parlare coi lettori/spettatori. Vuole essere un eroe solo a determinate condizioni, e non si fa problemi ad esprimere una certa violenza fisica, grafica e verbale.

Tra i più anticonformisti personaggi della Marvel, Deadpool è diventato un'icona, ma la sua forza sta tutta nelle sue peculiarità. L'indegno trattamento subito in X-Men - Le origini: Wolverine lo ha svilito, tradendolo e restituendo una "cosa" che non aveva valenza alcuna. I produttori del nuovo film lo sanno bene e sono corsi al riparo, utilizzando il costante metacinema che sta alla base dell'operazione per prendersi abbondantemente in giro su questo, così come sulla continuity della saga degli X-Men, sugli ostacoli che un progetto così delicato incontra ma anche sulla carriera e sulla popolarità dei suoi interpreti, oltre che sulle aspettative del pubblico. E su tanto altro. Di fatto, Deadpool è in realtà un film comico (con momenti più o meno riusciti) piuttosto che un action movie, e ne siamo lieti. Intendiamoci, le scene d'azione sono molto ben riuscite e, sebbene non siano moltissime, il montaggio è davvero molto funzionale al ritmo del film, che non stanca mai e rimane sempre sulla cresta dell'onda, anche in alcuni momenti più stanchi o meno ispirati. C'è anche da dire che ci si prova sempre, a strappare una risata o un 'wow' allo spettatore, non tutto è allo stesso livello ma la giostra risulta assai divertente e meritevole del biglietto.
Temevamo fortemente che il film, tolta l'iperviolenza e le parolacce, sarebbe stato banale, mai davvero graffiante e iperbolico come i fumetti da cui prende origine. E invece ci siamo dovuti ricredere. Il sarcasmo non risparmia nessuno, e questo è un grosso punto a favore. E la follia non manca di certo. Ad essere proprio pignoli si poteva osare ancora di più: diciamo che quello che vediamo non è un 100% Deadpool, ma un buon 75%. Ed è pure normale, il rischio dev'essere comunque sempre calcolato da un punto di vista produttivo e per fortuna c'è margine per aumentare la dose di follia visiva in un eventuale (probabile) seguito.

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