Death, naturalmente.

Creato il 09 dicembre 2014 da Salone Del Lutto @salonedellutto

Ogni storia ha un suo percorso, a volte lineare altre più tortuoso, e in ognuno di questi arriva presto o tardi un punto di svolta, quello che determina un prima e un dopo. Nell’arco narrativo del ciclo di Sandman il Signore dei Sogni, questo coincide con l’introduzione da parte di Neil Gaiman, l’autore inglese che ne scrive le storie, del personaggio di Death, Morte, e di certo non è un caso.

Accade nel nr 8 della serie, Il suono delle sue ali, raccolto nel primo volume Preludi e Notturni: Sandman, ovvero Sogno degli Eterni, una famiglia di semidei decisamente poco unita composta da sette fratelli ognuno incarnazione del concetto stesso del proprio nome (Destiny, Death,  Dream, Desire, Despair, Destruction, Delirium), reduce dall’essersi riappropriato del proprio regno dopo un periodo di prigionia, siede pensieroso su una panchina e rimugina sul non riuscire ad avere altri obiettivi dopo il raggiungimento di quanto si era prefisso.

Dal torpore esistenziale lo toglie col proprio esempio la sorella maggiore Death: seguendola nelle attività quotidiane Dream comprende che se persino lei, la Morte, riesce a vivere bene e a trarre soddisfazione dal suo pur gravoso compito, può riuscirci benissimo anche lui e da qui, da questa storia, parte davvero il Sandman di Neil Gaiman, quello che lo farà diventare uno dei fumetti più amati da pubblico e critica di tutti i tempi.

In questo successo Death ha un ruolo tutt’altro che marginale, e pur non essendo una presenza assidua fa capolino, attesissima dal pubblico, in quasi tutti i dieci volumi della saga.

Plasmata su una immagine che ricorda una giovane Siouxie Sioux (in realtà ricalcata sulla figura di una certa Cinamon Hadley, una amica del disegnatore Mike Dringenberg), con rimandi a un immaginario new wave/gothic-rock che è pure la caratteristica del fratello Dream (che di suo ricorda vagamente il Robert Smith dei Cure), Death non ha nulla di ciò che la figura della Morte richiama alla mente dei più. La Death gaimaniana non veste una  tunica con cappuccio a coprire il volto, non ha la falce, non è uno scheletro, non incute timore, non spaventa, non gode nel prendere anime. La Death di Gaiman è, al contrario, un personaggio di aspetto gradevole, sempre sorridente, disincantato, ironico, verrebbe quasi da definirla “solare”, non si avesse in odio l’aggettivo.

Death/Cinamon Hadley

La sensazione che emana è leggerezza; la reazione che suscita è di protezione nei suoi confronti, per quanto non ne abbia minimamente bisogno; il sentimento che esprime è gioia, gioia vera, gioia di vivere, ed è paradossale se consideriamo che lei è la Morte: non il Settimo Sigillo dunque il film che potrebbe richiamare, quanto piuttosto la Mary Poppins disneyana, che tra l’altro lei stessa cita nell’incontro col fratello. Una che non si vorrebbe scacciare, ma che al contrario si desidera ardentemente nella propria vita. Il simbolo di Death del resto (ognuno degli Eterni ne ha uno) è un ciondolo a forma di anch, un simbolo di vita, appunto, quand’anche di vita eterna.

Forte del successo riscontrato dal personaggio nella serie, Death compare oltre che in diversi episodi di Sandman, al fianco del fratello come da sola (in Facade, vol. Le Terre del Sogno), in due spin off a lei dedicati.

Death, L’alto costo della vita.
Gaiman, Bachalo, Buckingham

Nel primo, L’Alto Costo della Vita con i disegni di Chris Bachalo, la vediamo aggirarsi tra gli umani nel suo giorno di “libertà”: si narra infatti che vi sia “un giorno per ogni secolo in cui la morte assume spoglie mortali per riuscire a capire cosa provino le vite che lei prende, per assaporare il gusto amaro della mortalità”, ed è in questo quadro che la miniserie di tre numeri si muove.

Nel secondo, The Time of your Life con ancora Bachalo alle matite, la vediamo assieme ad altri due personaggi protagonisti del volume Il Gioco della Vita, Hazel e Foxglove, una coppia lesbo alle prese con un rapporto complicato.

Il ciclo di storie di Sandman si concluse nel 1996 col volume La Veglia. Neil Gaiman passò a dedicarsi alla stesura di romanzi e ad altri progetti, concedendosi di tanto in tanto qualche incursione nel fumetto. Recentemente è ritornato sul personaggio che lo ha reso famoso scrivendo Sandman Overture, una miniserie che fa da prequel a quanto già pubblicato e in cui ritroviamo, naturalmente,  anche Death.

Al momento non risulta ci siano altri progetti in vista, ma almeno di una cosa possiamo essere più che certi: Death, prima o poi, la reicontreremo.

Testo di Rouge
Originario dell’Alta Irpinia, a nove anni Rouge viene trapiantato contro la sua volontà in Piemonte, cosa dalla quale non si è ancora ripreso del tutto. In ambito letterario, dopo aver fallito il tentativo di essere il Miglior Giovane Esordiente, attende con ansia la vecchiaia per poter tentare di diventare il Miglior Esordiente Anziano. Andate a trovarlo nella sua fumetteria FeelRouge fumetti on line.

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