La trama (con parole mie): il leggendario corridore Frankenstein, morto nell'incipit del primo Death race, è riportato alla luce insieme alle origini sue e della gara che lo porterà alla fine.Carl Lucas, rapinatore di banche al servizio del boss della mala Marcus Kane, dopo vent'anni di colpi andati a segno senza colpo ferire è costretto, per coprire la fuga dei nipoti dello stesso Kane, ad uccidere un poliziotto: finito in carcere, entra da subito nel mirino della anchor woman senza scrupoli September Jones, che lo vorrebbe per la seguitissima trasmissione Death match, nel corso della quale i detenuti del carcere di massima sicurezza al quale Lucas è stato destinato hanno il compito di battersi fino alla morte come gli antichi gladiatori.L'indole ribelle del detenuto ed i ratings troppo bassi indurranno la donna a sviluppare l'idea della Death race, che porterà alla creazione dello stesso Frankenstein.
Qualche anno fa, complice la mia consueta voglia di tamarrate - che d'estate si fa sempre più pressante -, finii per recuperare una vera e propria perla trash con protagonista quell'expendable di Jason Statham, Death race, filmaccio carcerario ambientato in un futuro distopico giocato tutto su terrificanti corse in macchina all'ultimo sangue tra detenuti firmato da quella pippa stellare di Paul W. S. Anderson, uno che è meglio tenere alla larga dalla macchina da presa: il risultato, per quanto basso, fu assai divertente, violento e chiassone, tanto che finii per gustarmelo niente male.
Preso al volo per caso da Julez su Italia Uno - erano anni che non vedevo un film con l'incubo della pubblicità, terrificante -, il sequel del suddetto - che poi, a ben guardare, è un prequel - sempre prodotto da quel poco di buono di Anderson e diretto dal misconosciuto Reinè, non riesce nell'impresa che riuscì alla saga di Undisputed, che ad un primo e tostissimo capitolo firmato Walter Hill fece eco con un secondo ed un terzo resi preziosissimi dal Boyka interpretato da Scott Adkins.
Le origini del leggendario pilota morto all'inizio del film precedente, infatti, finiscono per scadere spesso e volentieri nel Cinema di serie molto più bassa della B senza che ironia o situazioni sopra le righe possano salvare la situazione in qualche modo: neppure la presenza di personaggi noti come Sean Bean - che avrà pure preso parte a quella schifezzina di Silent Hill, ma è anche stato uno dei volti più convincenti de Il signore degli anelli e Game of thrones -, personalità del trash come Ving Rhames - indimenticabile Marcellus Wallace di Pulp fiction - e leggende viventi come Danny Trejo riescono a rendere più digeribile questo piatto che pare cucinato e servito in onore dei cani maledetti, e che più che per le sequenze d'azione - peraltro girate maluccio - intrattiene grazie alle grazie delle due protagoniste femminili, fanciulle con tutti gli argomenti utili per convincere un pubblico maschile alla ricerca di una serata ricreativa.
Per il resto poco incide, e perfino la violenza risulta meno d'impatto rispetto al primo capitolo, senza contare che il passaggio in tv deve aver portato a tagli in pieno stile anni ottanta così come ad un agghiacciante messaggio pre-titoli di coda nel quale si ricordava al pubblico di non imitare le gesta di stuntman che avevano realizzato le scene più rischiose della pellicola in un ambiente protetto e con manovre che solo professionisti sono in grado di portare a termine.
Una sorta di "parental advisory" di cattivissimo gusto in chiusura di un secondo capitolo estremamente deludente per il sottoscritto, che sperava di sopperire alla mancanza di Statham con un'ora e mezza di divertimento puro e senza sosta che riuscisse a mantenere la sospensione dell'incredulità.
Missione fallita, dunque, per Frankenstein e la sua banda, anche se ovviamente, non essendoci due senza tre, ora mi toccherà sacrificarmi per voi tutti gettandomi nella mischia del terzo - ed ultimo, per ora - capitolo, Death race: inferno, che non potrò certo mancare, da buon expendable quale anche io sono.
Senza contare che, neppure quando un film è una schifezza, riesco a resistere alle tamarrate di questo stampo.
MrFord
"I look at you and my blood boils hot,
I feel my temperature rise
I want it all, give me what you got,
there's hunger in your eyes
you're coming closer, I can hear you breathe.
you know the way to give me what I need
just let me love you and you'll never leave."Kiss - "Heaven's on fire" -