Un punto fermo, secondo il modello sostenuto dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero: contributivo pro rata per, sostanziale abolizione delle pensioni di anzianità con aumento dell’età minima a 62-63 anni, fascia di flessibilità fino a 69-70 anni con disincentivi sotto i 65 anni e, oltre questa soglia, bonus automatici e progressivi per invogliare i lavoratori.
Il Governo premerà sul Parlamento affinché adotti, pur nell’ambito della sua autonomia, anche per i vitalizi di deputati e senatori il contributivo, che dovrebbe essere esteso a tutte le alte cariche dello Stato.
Resta da capire se il contributivo avrà effetto retroattivo. E in questa direzione già vanno alcune proposte. Superare le anzianità «Pagherà di più chi finora ha dato meno». Per escludere da questa nuova griglia i lavoratori con 40 anni di anzianità, c’è una precisa richiesta della Cgil e del Pd Le misure contenenti i sacrifici per rimanere nell’euro saranno all’interno di un unico provvedimento, un pacchetto organico, cioè le cui misure potrebbero arrivare già entro tre giorni in occasione del primo Consiglio dei ministri di lunedì.
Potrebbe scattare anche un contributo di solidarietà per le pensioni alte oltre i centomila euro netti all’anno.
Dentro questo perimetro di intervento c’è l’aumento di uno o due punti dell’Iva sui consumi una patrimoniale sulle ricchezze il cui peso è ancora tutto da definire. Così come il ritorno dell’Ici che comunque si chiamerà Imu.