Decreto Imu-banca d’Italia approvato al Senato dopo esame lampo

Creato il 09 gennaio 2014 da Libera E Forte @liberaeforte

Si conclude con l’approvazione (142 sì, 94 no e 2 astenuti) l’esame lampo dell’Aula di Palazzo Madama sul decreto Imu-Banca d’Italia, che scade a fine mese e passa ora alla Camera in seconda lettura. L’alto numero degli emendamenti (ben 594) aveva fatto prospettare i lavori a oltranza, ma molte proposte di modifica sono state decimate dal presidente Grasso, che le ha dichiarate “improcedibili” o “improponibili” per estraneità di materia, “stretta” arrivata dopo la lettera del Presidente della Repubblica Napolitano sull’omogeneità dei decreti. Ciò ha consentito l’accelerazione che ha portato all’approvazione finale del testo, passato con i voti della maggioranza ma con molte perplessità e indubbie riserve da parte di Scelta civica a proposito della tassazione sugli immobili. La contrarietà delle opposizioni è invece rivolta soprattutto alle misure sulla banca d’italia.

Tra le novità introdotte, si stabilisce che i ministeri dei Beni culturali e dell’Ambiente individueranno gli immobili dello Stato che non potranno essere dismessi perché di interesse culturale o paesaggistico. Riguardo alla Banca d’Italia, si fissa l’aumento da 20 a 25mila euro delle quote nominative di partecipazione; la garanzia della italianità dei soci e la riduzione del tetto della quota di capitale detenibile dal 5 al 3%. Disco verde anche ad alcune modifiche sulla rivalutazione delle quote dell’Istituto. In particolare, si mantiene un ‘diritto di veto’ sui nuovi soci da parte del Consiglio superiore della banca. Il provvedimento abroga la clausola di gradimento, ma il Consiglio verificherà, oltre al rispetto dei limiti partecipativi, “la ricorrenza dei requisiti di onorabilità in capo agli esponenti e alla compagine sociale dei soggetti acquirenti”. Se tali requisiti non sono soddisfatti, “il Consiglio annulla la cessione delle quote”.

MC