Anatocismo uguale truffa. E' un "vizio" di contabilizzazione, praticato dalle banche per decenni, che registra trimestralmente gli interessi passivi dei clienti, e annualmente quelli attivi. Il risultato è che gli interessi passivi si accumulano, e a fine anno pesano di più. I consumatori e le associazioni a loro tutela lottano da anni per recuperare il maltolto, e migliaia di cause sono attualmente in corso.
E' legale questo? No, secondo il giudice Andrea Loffredo del Tribunale Ordinario di Benevento. Il magistrato ha impugnato la norma del Milleproroghe in quanto "realizza un'eclatante violazione dei principi di tutela del risparmio delle famiglie e delle imprese, delle quali ultime intacca la libera iniziativa economica''. Violando quindi gli articoli 41 e 47 della Costituzione.
"E' solo la prima ordinanza di una lunga serie di ricorsi", sottolinea Elio Lannutti, presidente dell'Adusbef e senatore dell'Italia dei Valori. Tra l'altro, secondo Lannutti, "il Milleproroghe va contro diverse sentenze sentenze univoche della Suprema Corte di Cassazione", che assegnano al cliente truffato dalla banca la prescrizione decennale dalla data di chiusura del conto corrente. A parere del presidente dell'Adusbef, nell'introdurre la norma il governo si e' rivelato ''servile ai desiderata dei banchieri''. Lannutti si dice comunque ''certo'' che la ''porcata salvabanche sara' giudicata incostituzionale''.