E’ previsto questa mattina il voto di fiducia in aula del Senato al maxi emendamento del decreto sviluppo bis (leggi il testo del maxi emendamento in anteprima). Un percorso accidentato per il provvedimento, fatto di dubbi e ripensamenti.
Tra le novità delle ultime ore a far scatenare la polemica è stata l’ulteriore proroga di 5 anni delle concessioni demaniali prima delle gare pubbliche stabilitedal Ministero e fortemente richieste dallUnione europea. Un provvedimento sul quale il Governo Monti era contrario e che forse costerà al nostro Paese un’ennesima sanzione da parte di Bruxelles.
Ricordiamo che il Decreto sviluppo bis è nato per incentivare le start up e l’agenda digitale, ma contiene anche un piano strategico quinquennale per il turismo, un bonus per le piccole imprese in aggregazione secondo i requisiti previsti dal contratto di rete.
Tra le novità salienti per il mondo della progettazione e delle costruzioni da segnalare l’ennesima correzione di tiro sui project bond, le obbligazioni per il finanziamento delle opere pubbliche, l’esclusione dei professionisti dalla compensazione dei crediti con le p.a. e l’ammissione alle gare d’appalto di imprese senza DURC e con difficoltà economiche accertate.
Nel maxi emendamento è stata eliminata la possibilità per la Casse di previdenza di poter vendere gli immobili di loro proprietà.