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Decreto svuotacarceri, il Governo manda a casa 4000 detenuti

Creato il 29 giugno 2013 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Riceviamo e pubblichiamo

A sentire le ultime sparate del Governo ci dobbiamo aspettare l’ennesimo condono indulto-sconto e tagli nei processi, per risolvere il problema dell’affollamento delle carceri italiane. E’ un déjà – vu. Prima nel 2006 con l’indulto, poi nel 2012 con i braccialetti elettronici ora con il decreto svuota carceri. Insomma amnistie, indulti e indultini sembrano l’unica priorità per la giustizia quando non parla del Cavaliere. L’unica soluzione per alleviare l’intollerabile situazione di sovraffollamento nei penitenziari. Ma è un effetto temporaneo. Oggi come allora, questi provvedimenti si rivelano aridi palliativi con conseguenze deleterie sulla sicurezza percepita dai cittadini e sulla certezza della pena. Ricordiamo tutti la preannunciata recidiva degli indultati, rientrati in cella a poche settimane dal rilascio. Ed allora tutti pronti a sconfessare, rimangiarsi il voto ed incolpare unicamente Mastella.

Ora circa 4000 detenuti potrebbero beneficiare di uno sconto di pena e lasciare il carcere.

Eppure, sono molteplici (circa 40) in Italia gli istituti penitenziari già costruiti, spesso ultimati, a volte anche arredati e vigilati, che però sono inutilizzati e versano in uno stato d’abbandono totale. Magari si potrebbe riempirli invece che lasciarli imputridire e saccheggiare, magari si potrebbe finalmente utilizzare un potenziale patrimonio di ricettività per detenuti che viene sperperato da anni.

In buona sostanza le condizioni carcerarie in Italia sono al limite della dignità umana e quindi si pensa bene di svuotarne il contenuto con cadenzata periodicità, invece che colmare carceri già esistenti, insomma chi dovrebbe intervenire si ostina a fissare il dito piuttosto che fissare la luna.

Guido Lanzo - Moderati in Rivoluzione



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