Tra un mese le carceri della penisola italiana cominceranno a svuotarsi e anche Napoli farà la sua parte in attuazione del decreto svuotacarceri. La situazione dalle nostre parti è fin troppo preoccupante: saranno 4.700 i detenuti ad usufruire della normativa e tra pochi giorni un esercito di circa 2000 farà da apripista per gli altri.
Quello che fa discutere è che solo a Napoli, nelle carceri di Poggioreale e Secondigliano sono addirittura 1000 su quasi 5000 ad uscire ai quali è stata comminata una pena pesantissima. Commistione con la mafia, reati gravissimi. Parliamo duqnue di personaggi pericolosi per la comunità che grazie al decreto rivedranno la luce e speriamo continueranno a farla vedere anche alle persone perbene.
Sulla vicenda si è alzato un poleverone. Tra politici e sociologi si dibatte sulla genuinità del decreto svuotacarceri. In molti sostengono che la situazione delle carceri italiani è avvilente. Troppo pochi, sovraffollati e condizioni di vita penose per chi è dietro le sbarre. Di contro c’è chi sostiene che costruire nuove carceri sarebbe meno dispendioso.
Al di là della convenienza economica c’è da mettere in risalto la scelta politica del nostro Paese. Prima si dichiara ai quattro venti di voler combattere la mafia. Ad ogni colpo inferto alle associazioni criminali i politici di turno fanno a gara per prendersi i meriti e poi cosa si fa? si mettono in libertà con largo anticipo. Si può anche essere daccordo con il decreto ma di fatto la politica italiana è poco coerente tra quello che dice e quello che poi mette in campo.