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Dedicata a “Darma”, angelo stuprato ed eroina dei diritti delle donne: “Still, I rise” di Maya Angelou.

Creato il 02 gennaio 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

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La immagino un poco come la Darma eroina salgariana che era: “Una bellissima fanciulla di forse quindici anni, dal corpo flessuoso come una palma, con lunghi capelli neri, un po’ inanellati, la pelle del viso leggermente abbronzata e vellutata come quella delle donne indiane, ma assai più chiara, i lineamenti perfetti che sembravano più caucasici che indù…” (1).

Ma la “Darma” che ci hanno fatto conoscere le notizie di queste ultime ore, la “Darma” ennesima principessa indiana senza titolo e senza nome, la “Darma” ennesimo angelo indiano stuprato, violentato, ucciso, bruciato dal branco nell’indifferenza quasi generale, la “Darma” eroina dei diritti delle donne che ha avuto il coraggio di denunciare, ha purtroppo vissuto una vita meno romantica. Una vita che nella sua tragicità ed eroicità non si può e non si deve dimenticare; così come si dovrebbe tentare di non scordare mai il sentimento di profonda indignazione che la sua tristissima vicenda ci procura.

Un’indignazione che si propone così violenta, dentro, che ti pare non esista alcun mezzo lecito per poterla sfogare.

La poesia “Still, I rise” della grande poetessa americana Maya Angelou ha però il dono di riuscire a dare una qualche voce a tanto sdegno e a farlo nella maniera migliore. La pubblico qui di seguito, con una mia libera traduzione in italiano e un pensiero d’affetto per questa bambina che ha lasciato troppo in fretta questo mondo, in maniera così disgraziata.

(1)   Il re del mare, E. Salgari, Donath Editore, Genova, 1906, Seconda parte, capitolo VII

Rina Brundu

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darma1
Still I Rise

You may write me down in history

With your bitter, twisted lies,

You may trod me in the very dirt

But still, like dust, I’ll rise.

Does my sassiness upset you?

Why are you beset with gloom?

‘Cause I walk like I’ve got oil wells

Pumping in my living room.

Just like moons and like suns,

With the certainty of tides,

Just like hopes springing high,

Still I’ll rise.

Did you want to see me broken?

Bowed head and lowered eyes?

Shoulders falling down like teardrops,

Weakened by my soulful cries.

Does my haughtiness offend you?

Don’t you take it awful hard

‘Cause I laugh like I got gold mines

Diggin’ in my own back yard.

You may shoot me with your words,

You may cut me with your eyes,

You may kill me with your hatefulness,

But still, like air, I’ll rise.

Does my sexiness upset you?

Does it come as a surprise

That I dance like I’ve got diamonds

At the meeting of my thighs?

Out of the huts of history’s shame

I rise

Up from a past that’s rooted in pain

I rise

I’m a black ocean, leaping and wide,

Welling and swelling I bear in the tide.

Leaving behind nights of terror and fear

I rise

Into a daybreak that’s wondrously clear

I rise

Bringing the gifts my ancestors gave,

I am the dream and the hope of the slave.

I rise

I rise

I rise.

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Ancora, mi alzo

Puoi sminuirmi nella storia

Con le tue amare, contorte bugie;

Puoi schiacciarmi nella sporcizia

Ma, ancora, come polvere, mi alzerò

La mia presunzione ti infastidisce?

Perché sei così avvolto dall’oscurità?

Perché io cammino come se avessi pozzi di petrolio

Che pompano nel mio soggiorno

Proprio come le lune e come i soli,

Con la certezza delle maree,

Proprio come le speranze che si librano alte,

Ancora, mi alzerò

Volevi vedermi distrutta?

Testa china e occhi bassi?

Con le spalle cadenti come lacrime,

Indebolita dai miei pianti disperati?

La mia arroganza ti offende?

Non prenderla troppo male

Perché io rido come avessi trovato miniere d’oro

Scavando nel mio giardino

Puoi spararmi con le tue parole,

Puoi trapassarmi con i tuoi occhi,

Puoi uccidermi con il tuo odio,

Ma, ancora, come l’aria, mi alzerò.

La mia sensualità ti disturba?

Ti giunge come una sorpresa

Che io balli come avessi diamanti

Al congiungersi delle mie cosce?

Fuori dai tuguri della vergogna della storia

Mi alzo

In alto, da un passato che ha radici nel dolore

Mi alzo

Io sono un oceano nero, tempestoso e vasto,

Sgorgando e crescendo rinasco nella marea.

Lasciandomi dietro notti di terrore e paura

Mi alzo

In un nuovo giorno che è meravigliosamente chiaro

Mi alzo

Portando i doni dei miei antenati,

Io sono il sogno e la speranza dello schiavo.

Mi alzo

Mi alzo

Mi alzo

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Libera traduzione di Rina Brundu, in Dublino 2/01/2014

Nota: nella traduzione ho preferito il più letterale “mi alzo” al sinonimo “mi sollevo”, per infiniti motivi.

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Featured image, immagini tratte dal bellissimo sito www.emiliosalgari.it

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