Oggi voglio parlare di te di te che sei il ricordo più bello della mia infanzia sei quella che con la sua mano accanto e dentro alla mia mi ha aperto gli occhi alla vita parlare di te e del tuo profumo... la tua parlata i tuoi aneddoti... le tue barzellette mi hanno accompagnato... per tutta la mia infanzia... e sono ancora con me, certe volte specie quando la gente si stupisce che io sia così ironica e buffa...
di te, che sei il profumo della mezzaluna di pane quella del panettiere all' angolo davanti al chioschetto della trippa e del lampredotto, farinosa e dolce sotto la scorza dura...proprio come te... Te che sei le treccine all' olio col pomodoro strofinato sopra e l' olio e il sale, e il sorriso tu sei quella delle scale dipinte d' argento sulla pietra serena della terracotta dei vasi di geranio dipinti di rosso antico che non li potevi vedere dei crisantemi per i morti, su al cimitero di collina dove ancora oggi se ci vado, piango... Perchè non sei accanto a lui, il tuo Uomo... quello che avevi voluto a tutti i costi perchè era così bello tu che bella non eri ...dicevi... lo avevi voluto anche se ti avevano detto che ne aveva avute trenta e tu avevi risposto e con me trentuno... Volevi starci almeno da morta con lui nel cimitero in collina... ma non è stato possibile... tu sei il sapore dell' autunno le settimane prima della scuola... coi libri nuovi sulla cassapanca tutti in fila e in bella mostra...e io felice a guardarli e a leggerti le storie.. io a te....che tu non lo sapevi fare
sei quella che mi gridava Nottolona vieniii che è prontoooo! che ero già più alta di te anche quando ero piccola... quella che mi spingeva a mangiare l' ovo sodo benedetto a Pasqua e io lo odiavo... sei quella che mi tirava per strada e diceva... moviti moviti oh i che tu aspetti???? e che mi faceva la "cipolla" così stretta che i capelli mi tiravano e sembravo una cinese liftata Ero la tua bambola quella con cui giocavi quella che dicevi assomigliava di più al tu bambino, quello con cui ti eri capita sempre poco uguali e silenziosi come eravate... pur amandovi tanto....
Sei quella il cui ricordo mi accompagna per mano ad ogni programma che vedo in tv coi tuoi commenti sagaci ad ogni persona della quale immagino la somiglianza uguale a te che mi dicevi sempre quello li lo vedi? Uguale a quell' altro e sempre ci indovinavi.. Quella che mi insegnava l' uncinetto.... ed io testona non imparavo nulla... ma proprio nulla e tu non davi la colpa a me... ma a mia madre..
Quella che mi salutava dal balcone con la mano... sperando di rivedermi il mese dopo se un son morta!! dicevi ridendo quando io venivo apposta dalla Germania e tu eri ormai vecchia e stanca... Eri sempre tu quella che mi faceva sembrare la Firenze degli anni settanta il luogo del cuore... il profumo di caffè tostato, nell' aria di Rifredi la Standa di p.za Dalmazia il mercatino dove mi hai comprato il primo reggiseno e io mi vergognavo perchè me lo volevi far provare a tutti i costi li davanti a tutti e il cinema Manzoni e i film che non potevo nemmeno entrare... ma che tu dicevi vedete come ll' è grande... llà c' ha più cervello lei quando llà dorme che voi quande vu siete svegli... Non dimenticherò mai nemmeno uno dei film che ho visto insieme a te... e il rada Etrusca d' Estate e tu che mi venivi a prendere per un orecchio che odiavi che io stessi dentro in quello "scannatoio" come lo chiamavi tu ed era solo un capannone con un Juke Box dietro il bar del campeggio...
e il gabinetto sul terrazzo quello col buco delle case antiche dell' Ottocento e la Tv che non avevi e che bisognava andare ogni sera a vedere da Tua figlia che io piangevo e ti pregavo ti prego ti prego ti prego e tu brontolando ti rivestivi e mi accompagnavi... tu sei il mio ricordo più dolce la parte della mia vita che mi ricordo di più e alla quale vorrei magicamente tornare... Come quella volta in cui, abitavamo sulle rive dell' Arno e tu dicevi tranquilla non straripa ma poi la mattina... il babbo è venuto a prenderci sotto casa in gommone...
tu sei la mia sola stella cometa, un apparizione beneaugurante... che se l' universo avesse un posticino dove nasconderti io ti verrei a scovare ovunque e salterei le montagne e mi butterei nel vuoto se solo credere che tu ci sia ancora, da qualche parte mi aiutasse se mi riuscisse di sperarlo... Come se invece non fossi e non so ancora come sia successo in quella brutta lapide in quel cimitero alle porte di Firenze...
riprendimi ancora per mano Nonnina mia come quella volta in cui mi sei venuta a Trovare in Germania e mi chiamavi..Marzina Marzina come solo tu sapevi fare e poi il giorno dopo..però... non c'eri sul mio letto eppure io ti avevo anche toccata e ho chiamato la mamma e lei mi ha detto si si la nonna sta bene l' ho vista ieri ma dopo due giorni ha chiamato e tu eri morta. Ma non eri tu quella vecchia bianca distesa sul letto all' obitorio strana... senza la tua famosa dentiera per cui ti chiamavamo Draculina che quando la toglievi avevi un dente solo...non eri tu e non sarai mai tu perchè tu non sei morta mai Nonnina vivi per sempre dentro di me... Draculina mia e anche se ti chiamavi Nella e non ti piaceva perchè dicevi che era il nome di un cavallo di tuo padre eri una Gran donna e io ti adorerò per sempre.. FORTE INDOMITA IRONICA SPIRITOSA BUONA LEALE ONESTA come spero di essere io... avresti avuto cent'anni anzi cento uno... e io ti abbraccerei forte come vorrei fare ancora....
La tua Nottolona...
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