Una folla di ragazzi si riuniscono. Il denominatore comune è la musica, in realtà il rock farà da collettore sociale per riunire una coscienza comune dislocata nei singoli individui. Una gioventù troppo sparpagliata per poter avere una propria identità nel singolo; l’individuo ha bisogno del gruppo, niente di nuovo. Allora si crea il più grande ritrovo di tutti i tempi in ambito musicale così da dare un canale di aggregazione, un ambito comune alla folla di giovani che abbandonandosi alla leggerezza creano il loro mondo colorato. Un mondo stupendo, fatto di fiori (fumo), musica (sperimentazioni sonore), amore (sesso), di furgoncini Volkswagen, di estro e di genialità. Una genialità che non è da tutti i tempi, non è per tutti. La magia che gli ideali di pace, amore e di fratellanza possono dare fanno da cornice a quello che passerà alla storia come un momento topico e che diventerà nell’immaginario collettivo un punto di riferimento per la gioventù a seguire. Una moda e una tendenza difficilmente riproducibili, però!
Hippy si nasce, non si diventa.