Dicono che un giorno Nasreddin bussò alle porte del cielo degli illuminati.“Chi è?” chiesero da dentro.“Sono io” disse Nasreddin. “Apri”.“Non c’è posto per te, vattene”.Nasreddin insistette.“Chi è?” chiesero nuovamente da dentro.“Sono te” disse Nasreddin. “Apri”.“Se davvero sei me, sei già da questa parte, e quindi non serve aprire. Vattene”.Per la terza volta Nasreddin bussò.“Chi è?” si sentì domandare.“Siamo noi” disse Nasreddin. “Io e te. Apri”.“Non c’è spazio per tutt’e due, vattene” .Per l’ultima volta Nasreddin bussò.“Chi è?” fu nuovamente la domanda.“Non lo so” disse Nasreddin.E la porta si aprì…J. Bucay, Conta su di me, p. 164-165