Finalmente hai trovato casa ed una persona dal cuore buono è pronta ad accoglierti, ma fino a quando non troverò vuota la tua cuccia non ci crederò! In una piccolissima parte del mio cuore sono felice per te mentre nell'altra parte che rimane vivrà un silenzioso dolore.
Io e te ci siamo capite dal primo momento in cui ci siamo conosciute .... ricordi quando ti lanciavo il rametto e tu correvi a prenderlo? Ricordi quella volta che scappasti via mentre aprivo il cancello ed io lì a chiamarti, a rincorrerti lungo la strada di campagna? Beh quella volta mi spaventai tanto ... ma per fortuna ritornasti da sola! Il tuo desiderio di libertà era troppo forte ... il tuo ululato era la continua richiesta di un amore tutto tuo, fedele e sincero per sempre!
Molte persone potranno giudicarmi esagerata in questi affetti ma non posso farci nulla se mi capita spesso di affezionarmi a qualcuno di voi e a sentire forte quall'affetto particolare ... che dici .... passerà? Non lo so ... per ora posso dirti che una parte di me sorride mentre cerco di convincermi che per te "è stata una fortuna" essere stata scelta ed avere la possibilità di cominciare una nuova vita! Se è davvero tutto pronto la tua nuova città sarà Prato e mi rattristo pensando che sarà molto difficile incontrarci di nuovo ...
Mancherai soprattutto a me perchè tu sai cosa c'è scritto nel mio cuore. Non ho la forza di dirti altro nè di salutarti ....
Dedico al nostro affetto e alla tua immensa dolcezza questa poesia di Pablo Neruda ... dicendoti semplicemente "ti vorrò sempre bene"!
ODE AL CANE(Pablo Neruda)
Il cane mi domandae non rispondo.Salta, corre pei campi e mi domandasenza parlare e i suoi occhisono due richieste umide, due fiammeliquide che interroganoe io non rispondo,non rispondo perchénon so, non posso dir nulla.
In campo aperto andiamouomo e cane.Brillano le foglie comese qualcuno le avesse baciatea una a una,sorgono dal suolo tutte le arancea collocare piccoli planetarisu alberi rotondicome la notte, e verdi,e noi, uomo e cane, andiamoa fiutare il mondo, a scuotere il trifoglio,nella campagna cilena,fra le limpide dita di settembre.
Il cane si ferma,insegue le api,salta l'acqua trepida,ascolta lontanissimi latrati,orina sopra un sasso,e mi porta la punta del suo muso,a me, come un regalo.E' la sua freschezza affettuosa,la comunicazione del suo affetto,e proprio lì mi chiesecon i suoi due occhi,perchè è giorno, perchè verrà la notte,perchè la primaveranon portò nella sua canestranullaper i cani randagi,tranne inutili fiori,fiori, fiori e fiori.
E così m'interroga il canee io non rispondo.Andiamo uomo e cane unitidal mattino verde,dall'incitante solitudine vuota nella quale solo noi esistiamo,questa unità fra cane con rugiadae il poeta del bosco,perchè non esiste l'uccello nascosto,ne' il fiore segreto, ma solo trilli e profumiper i due compagni:un mondo inumidito dalle distillazioni della notte,una galleria verde e poi un gran prato,una raffica di vento aranciato,il sussurro delle radici,la vita che procede e l'antica amicizia,la felicità d'essere cane e d'essere uomo trasformata in un solo animale che cammina muovendosei zampe e una coda con rugiada.
Buona fortuna, Primavera
dalla tua Antonella R.