Dedicato agli invasori e ai fantasmi

Creato il 29 maggio 2014 da Alessandro Manzetti @amanzetti
 Una nuovo appartamento virtuale, un bel divano comodo che non devo dividere con nessuno, fatta eccezione per il mio doppelganger Caleb Battiago, che gira per casa in mutande, lasciando in bella mostra i suoi tatuaggi. Rutta per distrarmi, il bastardo. Siamo in due a scrivere qui, ricordatelo. Però Caleb è uno che ha buoni contatti, come vedete dall'immagine di questo post. Va bene la solitudine, però alcune compagnie possono vivacizzare questi ambienti. Compagnie a ore. Caleb val bene una messa, questo è sicuro. Tanto da indossare un abito talare preso in affitto. Stiamo bevendo per dimenticare, in questo momento. Roba buona, roba forte. Prima di fottere del tutto la memoria, tagliarle quella maledetta, lunghissima, coda nera, ho pensato di scrivere questo post. Un'altro bicchiere di rhum. La luce del televisore che affetta morbidi settori di cosce. Niente male. Un momento, devo parlarvi di alcune cose, non posso distrarmi proprio adesso.
Ormai sapete tutti di Mezzotints eBooks, la casa editrice che ho fondato in un momento di follia, e che si è meritata, nel tempo, uno spazio niente male in questo depresso mercato italico. Un eunuco vestito di elegante seta rossa. Sapete che la mia creatura è prigioniera di un ghiacciaio, ibernata. Ma cosa è successo? Strane vicende, pandemie, un morbo inatteso, mai documentato, mutazioni inconsuete, nani che si trasformano in cavalieri neri. Cervelli  senza punta e napoleoni in erba che non hanno mai vinto una battaglia. Questo significa condividere un appartamento con altri, accadono cose. Entra in circolo sangue marcio. Mi raccomando, non date mai le chiavi di casa a qualcuno che non conoscete bene, rischiate di trovare casa vostra ribaltata, escrementi di ratti in tutti gli angoli, poster di Rambo che hanno mitragliato le vostre care litografie di De Chirico. Cristo, che casino! Vi dirò di più, non date le chiavi proprio a nessuno, se non avete un doppelganger di cui fidarvi o un gatto incazzatissimo pronto ad affondare le unghie sul culo degli invasori. Perchè accadono altre cose: anche chi solo è di passaggio, in casa vostra, può riservarvi delle sorprese. Amici che hanno ingoiato talmente tanto rhum da non ricordare più chi sei. Potrebbero darti un calcio nelle palle alla prima occasione, oppure  tendere le loro catene per farti inciampare, cadere di nuovo. Amici fantasmi, palle ectoplasmiche. Ma attenzione, la cosa non si riduce ai possessori di un vero e proprio scroto. Ho visto anche fantasmi con le tette, del tipo che vi dicevo.  Un'altro bicchiere di rhum, quelle cosce illuminate che si muovono. Caleb che massaggia le spalle a quella bella fica e mi guarda con i suoi occhi da orco, come per dirmi: "Sei proprio un coglione". Vero, dovrei darmi da fare anch'io, a questo punto. A che serve pensare ancora ai nani, agli invasori, ai fantasmi. Si fottessero tutti. Mezzotints nella sacca di cuoio di qualcun'altro, sballottata dal galoppo dell'ultimo cavallo che lascia Roma, dopo il grande Sacco. Tanti amici sgonfi, pochi che tengono duro, nonostante tutto. Guru della Rete, con la loro trippa blu, che fanno ostracismo meditando sotto un albero di fico. Si sa, il successo, anche piccolo, non viene mai perdonato. Figurati poi se ti togli la corazza e mostri il petto nudo. Affonda pure, tanto troverai costole d'acciaio. La bottiglia sta finendo, le memorie anche. Vado a massaggiare quella bella fica anche io. Caleb ne farà salire un'altra tutta per me. Quello è un tipo che viene dal Naraka, mica scherzi. Compagnie a ore, molto meglio di soci con la maschera di gomma, coi loro occhietti furbi che spuntano da piccoli fori, e di amici spuntati, che al posto nello specchio nel cesso hanno attaccato una foto di Jim Morrison, per guardarsi fighi, rivoluzionari, poeti.  Per sentirsi gente vera. Proprio così, certo, rinoceronti abituati a mangiare l'erba più fresca, spostandosi di zona, quando serve, trasportandosi dietro il proprio culo blindato. Mezzotints è andata, tanti amici pure. Un bel brindisi con me stesso è il giusto finale.Ora, mi perdonerete, ho di meglio da fare, come avete capito."Resti a dormire? Senti, facciamo un forfait per tutta la notte, non posso svenarmi".   

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