Il sorriso era un particolare che ricordo molto bene.
Proprio ieri al telegiornale intervistavano due giovani giapponesi al festival d’oriente, erano sorridenti ed entrambe affermavano che il sorriso è un atteggiamento positivo, un segnale di apertura.
Mentre i ricordi si sommano e l’esperienza ci arricchisce cerco di trovare dei denominatori comuni, come una via da seguire, un modello che continui ad accompagnarmi e che si modifica come la scarpa vecchia ormai domata dal piede forte.
Il modello non è sempre lo stesso, diventa come noi scegliamo di essere, di vivere, di relazionarci agli altri.
Il sorriso era accompagnato da gesti precisi, azioni misurate, voci pacate.
Le azioni e il tono della voce di un educatore sono atteggiamenti importanti, possono lasciare impronte indelebili in ogni giovane studente.
Incontrare persone competenti e desiderose di trasmettere non solo la materia insegnata, ma l’amore per lo studio e la lettura oltre alla curiosità nel voler conoscere è una fortuna che capita raramente.
Oltre al sorriso era presente un dono particolare : la dedizione.
Una dote purtroppo non sempre presente negli insegnanti inquadrati come “lavoratori”.
Molti ritengono sia sufficiente svolgere il proprio lavoro anche senza quella dedizione necessaria.
Nel dizionario per dedizione si intende
“dedicarsi totalmente e senza riserve a una persona o a un’attività, un ideale”
Il sorriso e la dedizione non erano le caratteristiche principali, ne traspariva un’ altra non meno importante: l’assenza di pregiudizi. Ognuno poteva affidarsi a quella persona sorridente, sapeva di trovare rifugio, consiglio, e comunque indenne da commenti di qualsiasi genere.
Se dovessi insegnare vorrei farlo in quel modo, e oltre a seguire e linee guida molto chiare sopra elencate, consegnare il seguente regolamento ad ogni giovane allievo :
ogni cosa che potrò insegnare sarà qualcosa di pratico e non di teorico
dovranno imparare insieme a me
dovranno sbagliare non una ma chissà quante altre volte
non dovranno avere paura di sbagliare
un loro errore conterà più di cento attività svolte bene con l’aiuto di altri
quello che riusciranno a produrre sarà frutto del loro lavoro e nessuno si dovrà permettere di disprezzarlo
dovranno sempre confrontarsi con i compagni
la collaborazione e lo stimolo a lavorare bene in gruppo saranno il loro punto di forza
ognuno ha i suoi problemi e chi entrerà in classe li dovrà lasciare fuori
un laboratorio è un luogo dove la trasmissione delle competenze deve essere continua
tutti dovranno collaborare e sarà compito dei migliori aiutare gli svantaggiati
all’ingresso un cartello – non si finisce mai di imparare, orario di lavoro : l’intera vita -
E’ iniziata una nuova attività, non ho mai insegnato e sarà una delle prossime azioni, non mi sottraggo quando mi si chiede di mettermi in gioco.
Spero di poter tenere le lezioni con la passione e dedizione dell’insegnante che conobbi molti anni fa.
p.s. ho sempre copiato foto e vignette dalla rete senza chiedere nulla ed indicare le fonti, le immagini di questo articolo sono prese dal blog :
http://nonnamia.iobloggo.com/151/il-potere-del-sorriso
è un inizio, a breve cercherò di inserire il disclaimer del copyright all’interno del blog anche se non so bene come fare.
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