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Diplomazia interna Usa al lavoro freneticamente in queste ore. A poche ore dal rischio di default tecnico Usa, repubblicani e democratici sono tornati ad incontrarsi per trovare una mediazione su una bozza di accordo che ancora non si vede e tiene con il fiato sospeso il mondo economico. La soluzione sembrava a portata di mano fino a ieri, quando dopo una serie di incontri e di negoziati tra le due parti, l’amministrazione Obama aveva respinto la proposta avanzata dalla Camera per aumentare il tetto del debito in cambio di alcune pesanti modifiche alla Obamacare. Un portavoce della Casa Bianca aveva risposto che l’offerta fatta dalla Camera costituivauna sorta di “ricatto” e che serviva solamente per “far stare tranquillo un piccolo gruppo di repubblicani dei Tea Party che hanno già portato allo shutdown”. La trattativa è comunque in pieno svolgimento, anche se mancano ormai meno di 24 ore al default tecnico Usa. L’intesa sembra a tratti vicina e a tratti lontana, ma è sicuro che si stia trattando già nei dettagli. L’accordo dovrà per forza prevedere l’aumento del tetto del debito fino al 7 febbraio e il finanziamento del Governo fino al 15, mentre verrà creata nello stesso tempo una commissione che dovrà elaborare una serie di proposte per la riduzione del deficit. La trattativa è portata avanti dal leader dei repubblicani in Senato Mitch McConnell e il leader dei democratici in Senato Harry Reid. ”Stanno lavorando ai dettagli, stanno facendo buoni progressi” afferma il senatore democratico Dick Durbin. Il default tecnico Usa è comunque un rischio concreto e fa paura proprio perché nella storia degli Stati Uniti non si è mai verificato: il limite attualedel debito era stato fissato a 16.699 miliardi di dollari il 19 maggio 2013. L’allarme sul rischio default tecnico Usa arriva anche dall’agenzia Fitch, che potrebbe decidere di tagliare il rating degli Stati Uniti. Fitch per ora lo ha messo sotto osservazione con outlook negativo, visto che il Congresso non ha aumentato il tetto del debito in modo tempestivo.