All'Editore di Playboy
21 Dicembre, 1962
Egregio signore,
Avrei voluto che lei non avesse descritto il dibattito che c'è stato fra William Buckley e me, come l'incontro fra un conservatore ed un liberale. Non m'importa se la gente mi definisce un radicale, un ribelle, un rosso, un rivoluzionario, un emarginato, un bandito, un Bolscevico, un anarchico, un nichilista, o perfino un conservatore di sinistra, ma per favore non mi chiami liberale.
Vostro,
Norman Mailer