Lo studio dimostra l'inefficacia della moratoria sancita dal governo sui permessi di nuove concessioni. Il nuovo presidente indonesiano Joko Widodo, insediatosi lo scorso ottobre, ha promesso di ripristinare le foreste degradate, ma poi ha unificato i ministeri delle foreste e dell'ambiente e ha sciolto l'agenzia incaricata di ridurre le emissioni causate dalla deforestazione.
Secondo il rapporto, il gap nella fornitura di legno legale crescerà di almeno 10 milioni di metri cubi se cartiere decideranno di operano a piena capacità, e rischia di saltare a oltre 44 milioni di metri cubi se saranno costruite le nuove cartiere in programma, tra cui la nuova cartiera da due milioni di tonnellate annue che la APP progetta di costruire in Sumatra meridionale. L'industria cartaria opera attualmente a meno di 80 per cento della capacità produttiva.
"L'Indonesia deve estendere la moratoria sulle nuove concessioni ed evitare un aumento della capacità produttiva, almeno fino a quando questo divario non sarà chiuso” ha commentato Michael Jenkins, di Forest Trends.
La moratoria indonesiana sui nuovi permessi per creare piantagioni abbattendo foreste primarie e drenando torbiere, è frutto di un accordo miliardario con la Norvegia volto a ridurre le emissioni di carbonio, ma scade il prossimo maggio. Secondo scienziati come Belinda Arunarwati Margono e Fred Stolle, tra il 2000 e il 2012, l’Indonesia ha perso oltre 6 milioni di ettari delle sue foreste primarie, un'area delle dimensioni dell’Inghilterra.
La deforestazione, il drenaggio delle torbiere e l’impiego del fuoco per eliminare la boscaglia sono una delle principali cause delle alte emissioni di gas serra dell’Indonesia, divenuto ormai il quarto paese produttore di anidride CO2.