Secondo disco senza Chi Cheng, ancora alle prese col difficile recupero dalle conseguenze dell’incidente automobilistico che nel 2008 l’ha quasi ucciso, “Koi no yokan” vede il passaggio del chitarrista Stephen Carpenter dalla 7 alla 8 corde, cambiamento che, lungi dall’appesantire il sound, ne amplifica ulteriormente le potenzialità armoniche e melodiche.
Rispetto al recente passato discografico i Deftones 2012 suonano certamente più diretti, dinamici e concreti, recuperando parte di quell’urgenza espressiva passata in secondo piano negli ultimi anni, in favore della componente melodica e atmosferica (e qui l’esperienza Team Sleep dimostra di aver lasciato un bel segno). L’album è vario e cangiante, con grande alternanza di situazioni e strutture, dalle cavalcate nu-metal style di ”Swerve City”, “Poltergeist” e “Gauze”, all’appassionata e intima malinconia di “Romantic Dreams”, “Entombed” e “Rosemary”.
In un panorama crossover mai così sofferente e asfittico, i Deftones, affrancatisi in parte dallo spettro di “U2 del nu-metal” degli ultimi anni, tirano fuori dal cilindro un album sostanzialmente perfetto, sicuramente sopraffino e del tutto completo e attuale. Il classico colpo di coda che non ti aspetti, ma che sono ben lieto di constatare e apprezzare, ascoltandolo senza soluzione di continuità. Immensi e definitivi.
1. Swerve City – 2:44
2. Romantic Dreams – 4:38
3. Leathers – 4:08
4. Poltergeist – 3:31
5. Entombed – 4:59
6. Graphic Nature – 4:31
7. Tempest – 6:05
8. Gauze – 4:41
9. Rosemary – 6:53
10. Goon Squad – 5:39
11. What Happened to You? – 3:53