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Dei “miracolati” dalla crisi: ma cosa succederebbe agli opinionisti televisivi se l’Italia fosse un Paese Perfetto come la Svizzera? E sul perché ieri non ho guardato Piazza Pulita.

Creato il 05 febbraio 2016 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
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Source Wikipedia IT

di Rina Brundu. Qualche mese va, venendo in Italia, fui fortemente colpita dall’okkupazione che fa dei giornali e della tv il governo. C’erano giorni in cui non riuscivo a collegarmi al Corriere.it o a guardare un telegiornale Rai senza dovermi letteralmente “scontrare” con il faccione rubicondo e satollo di Renzi, una cosa che ad altre latitudini non sarebbe possibile neppure in sogno. Come conseguenza ho smesso di informarmi col Corriere e ho imparato a tenere sempre a portata di mano il telecomando: ogni qualvolta compare Renzi in tv cambio canale per quei dieci minuti buoni, il tempo di esaurire l’omaggio quotidiano. I “contro” di questo modus di fare sono purtroppo dati dal fatto che a volte dimentico di tornare sulle news e quindi sovente mi perdo il programma intero… fortuna che c’é la Rete!

Ma dicevo della mia perplessità di pochi mesi fa.. É stato allora, infatti, che ho scoperto la corazzata giornalistica de La7. Dopo averla conosciuta meglio mi sono detta: ottimo, finalmente un giornalismo di nicchia che sembrerebbe essere davvero interessato ad una informazione obiettiva e manca della Sindrome da Inginocchiatoio tipica delle testate informative del servizio pubblico e berlusconiane. E così è stato ed è ancora in tanti casi. Tuttavia, mesi dopo quella elettrizzante scoperta, dopo avere visto programmi su programmi tesi a fare le pulci ai risvolti di qualsiasi argomento anche solo lontanamente imparentato con la “politica” o “l’attualità”, mentirei se dicessi che queste trasmissioni non sono anche una grande rottura di balle.

Ieri sera per esempio dopo avere sentito che nel programma di Formigli “Piazza Pulita” gli ospiti erano: Laura Boldrini – Presidente della Camera, Matteo Salvini – Segretario della Lega Nord, Giuliano Pisapia – Sindaco di Milano, Nicola Morra – M5S, Claudio Cerasa – Il Foglio, Andrea Scanzi – Il Fatto Quotidiano, Sergio Rizzo – Corriere della sera, Maurizio Lupi – già ministro di centrodestra; ovvero, dopo aver sentito che c’erano più “opinionisti” dei fedeli che erano a San Pietro il giorno in cui Papa Francesco ha aperto il Giubileo, ho cambiato canale.

Non se ne può più! Per meglio dire non se ne può più di questi “miracolati” dalla crisi che a vario titolo dirimono – con estremo sussiego – dalla sera alla mattina su temi che francamente mi paiono ben lontani dal conoscere. Personalmente, sarei molto curiosa di vedere i curriculum vitae della maggior parte di questi (e tanti altri) signori e signore: vedere dove, in quali aziende hanno lavorato, che esperienza internazionale hanno, che tipo di formazione hanno, perché se i “titoli” vantati sono solo quelli di avere “lavorato” per qualche annetto in una redazione di giornale italiano, pubblicando opinionette visibili da questo o quell’occhiello di lato, francamente anche il mio gatto era più competente in materie tecniche e digitalmente pregnanti e avrebbe avuto ogni diritto di fare l’opinionista in quelle sedi.

Che dire poi della “faccia di culo” di questi politici, sovente trombati cinquantamila volte, sovente impenitenti, sempre impegnati a difendere l’indifendibile e a proporre l’improponibile nella perfetta convinzione che il popolo italiano si possa fare fesso e contento per un numero infinito di volte? Ci sono momenti in cui vorrei davvero che questo Paese fosse un Paese Perfetto – tipo Svizzera per intenderci – :passeremo i prossimi cinquecento anni a costruire orologi a cucù ma almeno ci si toglierebbe dalle balle tutti questi mangiapane a tradimento… once and for all. Una volta per tutte!

E diciamocelo in tutta onestà: quanto ci piacerebbe vedere un bel reportage-verità di Rizzo sulle magagne giornalistiche in Italia! Ah… goduria… altro che 50 shades of Grey!


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