“Ma levati dalla strada, imbecille!” grida Geraldo, evitando per un soffio un pedone distratto. ”Guardi che questo è un marciapiede!” ribatte l’altro, ormai lontano. Geraldo pedala con forza per arrivare in orario perfetto all’appuntamento coi suoi due compari, giusto per rimarcare la sua puntualità (e la loro idiozia). Le strade del centro sono piene di persone, e a quanto pare una vera e propria folla si sta dirigendo verso la piazza. Stupida manifestazione, pensa Geraldo tra sé e sé mentre scampanella per far spostare una vecchietta dal suo tragitto. E stupidi manifestanti. Non hanno proprio un cazzo da fare. Dopo un’ultima svolta- che taglia la strada ad un ciclista proveniente dal senso opposto- Geraldo arriva ai confini della piazza… e si ferma interdetto. L'immensa folla occupa ogni centrimetro quadrato; raggiungere il bar è un’impresa praticamente impossibile. Bestemmiando sottovoce, Geraldo scende dalla bicicletta e cerca un posto sicuro per lasciarla e proseguire poi a piedi.
Legato il veicolo ad un lampione il pensionato esamina per bene lo spazio intorno a sé, in cerca di un varco per arrivare velocemente al luogo dell’appuntamento. Purtroppo i manifestanti- perlopiù studenti universitari- hanno letteralmente invaso la piazza e i portici, armati di cartelli, trombe da stadio, raganelle, bandiere e striscioni. “VIA I DINOSAURI DAL GOVERNO!” gridano in coro i più attivi, ma la maggior parte pare più impegnata a mangiare, fumare o ad appartarsi. Geraldo spintona chi gli sbarra la strada- prima delicatamente, poi in maniera sempre più decisa- e inizia la traversata, restando il più possibile vicino al perimetro della piazza. Il chiasso è assordante. Geraldo non ha mai amato la folla, specie quando è composta da perdigiorno nullafacenti che ostacolano il suo cammino. Impiega molto più tempo del previsto ad arrivare al lato giusto di Piazza *****, tra esclamazioni di sorpresa (“Ehi, attento, nonno!”) e insulti vari (“Vecchio stronzo”) che lui ignora completamente. Superato l’ultimo gruppetto di ragazzi, Geraldo si ritrova in uno spazio libero di fronte ad una strada (Se lo avessi saputo prima sarei venuto direttamente per di qua, pensa) e riesce finalmente a scorgere il bar. Giorgio e Michele, che devono averlo avvistato già da un pezzo, sono seduti comodamente e lo salutano ridendo. Ma tu guarda ‘sti vecchi burloni, sorride Geraldo avvicinandosi. Uno schianto terrificante alle sue spalle lo fa sobbalzare. La gente intorno a lui inizia ad urlare, e Geraldo si gira di scatto. Un’ Audi giace rovesciata al suolo, e sotto la macchina si allarga una grossa pozza di sangue. Come cazzo ha fatto a rovesciarsi lì? Pensa Geraldo indietreggiando. L’Audi ha schiacciato un gruppetto di ragazzi, e alcuni loro coetanei stanno freneticamente cercando di estrarre i sopravvissuti. Mentre un capannello si riunisce intorno al disastro, un uomo urla in maniera disumana indicando la strada da cui è arrivata l’auto. Lì per lì Geraldo non capisce. Un ruggito terrificante copre le urla dei manifestanti. La folla inizia a disperdersi e a correre verso il centro della piazza. Geraldo resta impietrito, mentre dalla via che ha superato poco prima sbuca una creatura mostruosa.
Una zampa enorme si abbatte sul rottame dell’auto, ponendo fine alle sofferenze dei ragazzi schiacchiati. Con un altro ruggito, il dinosauro- non può che essere un dinosauro, realizza freneticamente Geraldo- si lancia sulla folla. La bestia è un colosso alto almeno sei metri, ed è resa ancora più imponente dalla gigantesca vela sul dorso. Devo andarmene di qui, pensa Geraldo, mentre il dinosauro inghiotte un ciccione urlante. Devo andarmene subito.
- LA VENDETTA DI GERALDO- PARTE 1
- LA VENDETTA DI GERALDO- PARTE 2
- LA VENDETTA DI GERALDO- PARTE 3
- LA VENDETTA DI GERALDO- PARTE 4
- LA VENDETTA DI GERALDO- PARTE 6
- BANDO DEL CONCORSO