Deinos Files: La Vendetta di Geraldo (6)

Creato il 03 gennaio 2012 da Giobblin @MrGiobblin

Geraldo corre. Abbandonata la flebile speranza di recuperare la bicicletta- la folla terrorizzata blocca completamente il passaggio- il pensionato corre come non faceva da anni, seguendo il flusso di fuggitivi. La piazza si è trasformata in un enorme buffet per la bestia, che inghiotte famelica tutto ciò che riesce a non calpestare. E’ una carneficina.  I suoi amici sono scomparsi,  probabilmente fuggiti in un’altra direzione: ma non è il momento di preoccuparsi per loro. Meglio salvare la ghirba. Un ragazzo spintona Geraldo e lo supera strillando come un ossesso. Geraldo riesce a mantenere l’equilibrio e ad appoggiarsi ad una parete, indeciso su quale insulto usare. “Pips! Aspettaci!” grida un altro ragazzo, ma Pips non pare intenzionato a fermarsi, e svolta l’angolo correndo come un forsennato. Geraldo riprende a correre. Chissà che mangino pure te, stronzetto maleducato. Spintonare così un vecchio… Le preghiere di Geraldo vengono più o meno esaudite quando Pips ricompare schiantandosi contro una Mercedes parcheggiata lì vicino. Il gruppo di fuggitivi, Geraldo incluso, si ferma istantaneamente. Pips sembra una bambola rotta: l’impatto gli ha fracassato le ossa e lo ha ridotto ad una poltiglia sanguinolenta. Una ragazza inizia a singhiozzare. “Ma cosa lo ha colpito?” chiede qualcuno con voce tremante. Con un profondo muggito, dalla via laterale sbuca lentamente una specie di tartaruga imbottita di steroidi. Oh, cazzo.



Nonostante non sia imponente come il mostro della piazza anche questo dinosauro non scherza: è grosso come un carro armato, e a giudicare dalla corazza piena di spuntoni e dalla coda a martello, altrettanto pericoloso.  Il tartarugone si blocca, come sorpreso di trovarsi di fronte tanti esseri umani contemporaneamente. “Tranquilli, è erbivoro. Non ha intenzione di mangiarci” esclama una graziosa biondina. Geraldo la guarda come se fosse impazzita. “Magari non vuole mangiarci, però a quanto pare si accontenta di spiaccicarci” sibila. La biondina non demorde: “Basta non spaventarlo. Il ragazzo di prima deve averlo allarmato…” Il dinosauro continua ad osservare la folla con occhi bovini. “Ora indietreggiamo tutti lentamente, cercando di non…” Un mingherlino barbuto si avvicina al dinosauro e lo fotografa con un Iphone. La bestia muggisce, spaventata dai flash. La ragazza rimane di stucco. “MA SEI SCEMO?!” “Ma da…” fa in tempo a dire il fotografo, prima che la coda del dinosauro si abbatta sulla sua testa spiaccicandolo come un insetto. La paralisi della folla dura ancora qualche secondo, dopodichè le urla ricominciano e tutti si mettono a correre in direzioni differenti.  Geraldo si infila in un vicolo sperando di non finire tra le fauci di qualche altro lucertolone. Che giornata di merda! Geraldo continua a correre, imboccando vie alla cieca, finchè non ritiene di aver messo abbastanza distanza tra la piazza e la sua posizione. Si appoggia sfinito contro una vecchia cabina telefonica, ansimando come un mantice, e cerca di raccogliere i pensieri. Prima quello stronzo di Brenta mi rifila il suo cane, poi il piccolo toporagno scappa, e adesso la città è piena di mostri mangiauomini. Il pensionato si guarda intorno mentre la sua respirazione torna regolare. Si trova in via ******, e con un po’ di fortuna dovrebbe arrivare a casa in poco tempo. La via è completamente deserta; le urla sono terminate, e in lontananza cominciano ad essere visibili pennacchi di fumo. La città deve essere piena di incendi. “Che razza di casino” mormora Geraldo, e solo allora si rende conto di un suono insistente che proviene da dietro la cabina. Una specie di scricchiolio. Cric. Cric. Il pensionato si affaccia cautamente e si sente subito mancare. Ad una decina di metri, tutto intenta a divorare il corpo di un carabiniere (le ossa scrocchiano) c’è un’altra bestia carnivora.

  • LA VENDETTA DI GERALDO- PARTE 1
  • LA VENDETTA DI GERALDO- PARTE 2
  • LA VENDETTA DI GERALDO- PARTE 3
  • LA VENDETTA DI GERALDO- PARTE 4
  • LA VENDETTA DI GERALDO- PARTE 5
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