Déjà vu – Corsa contro il tempo (di Tony Scott, 2006)

Creato il 13 giugno 2012 da Iltondi @iltondi

New Orleans: un traghetto viene fatto saltare in aria, uccidendo più di cinquecento persone. L’agente dell’ATF (sezione governativa degli Stati Uniti che indaga su reati connessi ad alcol, tabacco, armi da fuoco ed esplosivi) Doug Carlin (Denzel Washington) indaga sull’attentato terroristico; dopo il ritrovamento del cadavere di Claire Kuchever (Paula Patton), vittima di un omicidio, gli indizi portano a pensare che il suo assassino e il responsabile della strage siano in realtà la stessa persona. Tutto conduce in quella direzione, e l’agente Carlin viene pure ingaggiato dall’FBI, che gli mette a disposizione un rivoluzionario sistema tecnologico in grado di creare un ponte con il passato. 

Se dovete prendere Déjà vu e analizzarne la coerenza narrativa, lasciate perdere in partenza. Blooper, incongruenze e paradossi temporali fanno di questo film un campionario piuttosto ricco di errori (che si condensano per buona parte nel finale, quando il viaggio nel passato complica terribilmente la logica). Orari, telefonate, princìpi della fisica, dita tagliate oppure no: vi accorgerete che sarà davvero difficile spiegarsi tutto (per esempio, perché dallo schermo riesce a passare la luce al laser, se non si tratta di una porta temporale?). Ma l’idea di partenza non era affatto da buttare. Eppure la storia non resiste al fascino di un azzardato viaggio nel tempo, risultandone però compromessa e facendo lievitare il numero degli interrogativi. Anche il finale lascia qualche perplessità, sia per la virata (prevedibile) verso il melò sia per alcune mosse inspiegabili del protagonista (non era più semplice avvertire circa la presenza di una bomba sul traghetto?). Paula Patton ha un che di Halle Berry, Val Kilmer è il doppio di se stesso (in termini di chili) e Jim Caviezel il cattivo di turno. La regia di Tony Scott è stata definita anche dinamica, ma a tratti può diventare eccessiva nella ricerca di un costante senso di movimento, tra rapidi spostamenti di macchina e inquadrature che durano una manciata di secondi ciascuna. Tuttavia, il suo stile riesce a conservare unicità, oltre al fatto di essere supportato da una tecnica invidiabile. Déjà vu resta comunque un film da vedere senza farsi troppe domande. Don’t worry baby dei Beach Boys è il brano musicale portante.



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