E tra questi cera anche quel giovanotto che mi aveva insegnato il varser. Mi salutò con un bel sorriso e dicendoci "Dove si va Signorine?"
Siamo dirette per il cinema, ero con mia sorella.
"Veniamo anche noi".
E così con quel firme sullo stomaco finì la giornata con un saluto e una Buona Notte.
La domenica di poi era il 4 gennaio e ritornammo a vedere un altro filmen "Le ragazze di piazza di Spagna".
Rincontrai il giovanotto biondo con il sorriso da incantatore e mi disse che sarebbe ritornato con noi al cinema, e in tempo del cine mi disse "Signorina se non gli dispiace la vorrei accompagnare a casa".
Ed io acconsentii e difatti fu così!
Mi disse che io gli piacevo e se io avessi acconsentito sarebbe venuto presto in casa e mi avrebbe fatto sua sposa.
Poi mi parlò di lui e mi disse che nella sua vita non era mai stato felice, se io avessi acconsentito l'avrei fatto tanto felice.
Ebbene il suo modo di parlare mi piaceva, vi dirrò la verità che mi piacque subito ma non da quella sera, dalla prima sera che lo incontrai quando mi strinse nelle sue braccia.
Non gli potetti dare la parola difinitiva ma sentivo in me trasformarmi in un'altra, sentivo forse che stando vicino a te sarei stata davvero felice.
E così di mia spontania volontà e senza domandare nulla a nessuno, il giorno 6 Gennaio pe Le Pifania, ci rivedemmo e gli dissi la cosa che entrambi desiderammo, il Sì che ero disposta a viver con lui tutta la vita.
Lui mi parlò del suo passato triste e delle avventure che aveva fatto andando a caccia e poi mi disse prendendomi per un braccio "Tu Giovanna mi devi far smettere di andare a caccia" e io gli dissi che sarei riuscita a farlo smettere, ed all'ora mi prese tra le braccia e mi abbracciò e mi baciò per la prima volta. Quando le sue labra toccarono le mie mi parvero che mi sigillassero la bocca e non potetti dire più una parola.
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- premessa
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