Del perché è meglio che Pontomedusa non si riproduca

Creato il 06 aprile 2014 da Pontomedusa @Pontomedusa

Avevo spiegato qui perché fare un figlio sarebbe un’ottima idea per lanciare il mio blog.
Oggi invece vorrei riflettere sul perché fare un figlio sarebbe una pessima idea per mio figlio.

Tanto per cominciare, l’ultimo essere vivente di cui mi sono dovuta occupare è stato il pesce rosso che avevo ad otto anni, e ovviamente l’ho fatto morire.
Mi muoiono anche le piante sul balcone. Le faccio seccare, le faccio marcire, è come quel film con Moretti: “Dimmi cosa vuoi, più acqua, meno acqua, più sole, meno sole?”
Voi potreste obiettare che un bambino (ammesso che riesca a sopravvivere fino ai due/tre anni di età) non è una pianta ed è in grado di esprimere a parole i propri bisogni. Sì, perché secondo voi un bambino (mio figlio, poi) fa una sincera analisi delle proprie esigenze? “Figlio mio, di cosa hai bisogno?” “Di dieci ovetti Kinder e del Castello dei Gormiti!” Ecco, questo sarebbe mio figlio.

E lo sanno tutti che un figlio non si cresce a ovetti Kinder e Gormiti. Adesso ci sono un milione di scuole pedagogiche che predicano qualunque cosa e il suo contrario. Ma quale metodo userebbe Pontomedusa per educare suo figlio? Metodo Steineriano? Metodo Montessori? No.
Il metodo Tana delle Tigri.

Questo.

Il metodo Tana delle Tigri è il futuro della pedagogia.
A me i bambini nemmeno piacciono, anzi, li sopporto proprio poco: sempre a correre in mezzo ai tavoli dei ristoranti, a frignare per questo e per quello, a quattro anni hanno già l’I-Pad però a otto ancora non sanno allacciarsi le scarpe.
Ma il bambino educato alla Tana delle Tigri no: impara a sopportare le avversità, ad affrontare la vita di petto, e soprattutto la sera è troppo stanco per fare casino e rompere le scatole alla sua snaturata madre.


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