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Il consumo energetico delle criptovalute

Creato il 23 luglio 2021 da Gabri11
consumo energetico delle criptovalute

Negli ultimi anni le criptovalute, e in particolare il Bitcoin, hanno assunto un ruolo sempre più centrale nelle discussioni non solo politiche ed economiche ma anche sociali. Tra sostenitori ed oppositori, fondi di investimento e piccoli privati che hanno consolidato la loro posizione nel corso del tempo, sono nati moltissimi siti di informazione dedicati al mondo delle cripto e piattaforme dedicate alla compravendita delle criptovalute come Binance. Uno dei topic più caldi del momento riguardante il mondo delle cripto prende in considerazione il grosso consumo energetico utilizzato dai miner, proprio per estrarre alcune criptovalute.

In questo momento, le organizzazioni di tutto il mondo stanno affrontando pressioni per limitare il consumo di fonti energetiche non rinnovabili e l'emissione di CO2 nell'atmosfera. Ma capire quanto il consumo sia eccessivo è una questione complessa che si intreccia con i dibattiti sulle priorità del genere umano come società. Il calcolo di quali beni e servizi valga la pena utilizzare per queste risorse, si riduce ad una questione di valori. Poichè le criptovalute sono cresciute in importanza, l'utilizzo di energia è diventato l'ultimo punto critico nella più ampia conversazione su cosa o per chi le valute digitali siano davvero utili.

I grossi consumi energetici della rete di Bitcoin

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Fin dalla sua creazione, la capacità di massimizzare la sicurezza della rete Bitcoin è stata possibile grazie all'algoritmo utilizzato dalla rete stessa. Le macchine che eseguono il lavoro consumano enormi quantità di energia mentre lo svolgono. Inoltre, l'energia utilizzata proviene principalmente dall'utilizzo di combustibili fossili.

La domanda sull'uso che le criptovalute fanno dell'energia, sembra essere più che legittima. Recenti studi hanno calcolato che solamente il Bitcoin (che attualmente rappresenta la criptomoneta più utilizzata) consuma attualmente circa 110 Terawattora all'anno. Cifra che corrisponde allo 0,55% della produzione globale di elettricità.

C'è però da tenere in considerazione che non tutta l'energia elettrica utilizzata dalla rete Bitcoin è proporzionale alla quantità di carbonio emesso nell'aria. Sebbene la determinazione del consumo energetico sia relativamente semplice, non è possibile estrapolare le emissioni di carbonio associate senza conoscere il preciso mix energetico, ovvero la provenienza delle diverse fonti di energia utilizzate dai computer che estraggono Bitcoin.

Fonti di energia inutilizzabili

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Un fattore chiave che rende il consumo energetico di Bitcoin diverso da quello della maggior parte degli altri settori è la possibilità di essere estratto praticamente ovunque. Quasi tutta l'energia utilizzata in tutto il mondo deve essere prodotta relativamente vicina all'utente finale, ma Bitcoin non presenta questa limitazione. E' infatti possibile per i miner usufruire di fonti di energia inaccessibili per la maggior parte delle altre applicazioni.

L'energia idroelettrica rappresenta probabilmente l'esempio più lampante di quanto appena detto. In alcune provincie della Cina meridionale, durante le forti stagioni di pioggia, ogni anno vengono sprecate enormi quantità di energia idroelettrica non utilizzabile. In queste aree la capacità di produzione supera abbondantemente la domanda locale. Queste regioni rappresentano una delle più grandi risorse energetiche inutilizzate del nostro pianeta. Non è di certo un caso che rappresentino il cuore dell'estrazione mineraria in Cina, responsabile di quasi il 10% dell'estrazione globale di Bitcoin.

Come successo in passato in molti altri settori, il mix energetico da cui dipende l'estrazione del Bitcoin diventa meno dipendente dal carbonio ogni anno. Molte organizzazioni hanno recentemente lanciato iniziative come il Crypto Climate Accord, ispirato all'Accordo sul clima di Parigi, per sostenere e impegnarsi a ridurre l'inquinamento da carbonio del Bitcoin. E naturalmente, poiché le opzioni derivanti da fonti rinnovabili come il solare diventano ogni anno più efficienti e quindi più proficue per il mining, le criptovalute potrebbero fungere da incentivo molto interessante per i minatori a sviluppare e a migliorare queste tecnologie.


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