Novantaquattro delfini sono stati trovati senza vita nel mar Tirreno. E' una vera e propria strage e non si conosce la causa della morìa.
A comunicarlo il ministero dell'Ambiente spiegando, come detto, che è ancora sconosciuta la causa della morìa, «ma si fa strada l'ipotesi dell'inedia: quasi tutti gli animali non mangiavano da giorni».
In quasi tutti gli esemplari analizzati non sono state trovate tracce di cibo nello stomaco, ha spiegato il ministero.
I delfini si cibano prevalentemente di piccole prede come naselli, seppie, calamari e sogliole, tutte specie soggette ad attività di pesca intensiva.
Quindi, stando a queste nuove ipotesi, si potrebbe affermare che non si tratterebbe più di una sola causa scatenante, ma di una serie di concause: la somma di un aumento della popolazione di stenelle; scarsità di cibo a causa della pesca intensiva; e il poco cibo disponibile, più inquinato a causa dell'invasione di habitat costieri.
Sinora, i principali indagati della straordinaria moria rimangono il morbillo (morbillivirus delphini) e il batterio photobacterium damselae, anche se - ha osservato il ministero - l'importanza data in precedenza al morbillo sembra diminuire in seguito alle ultime scoperte dei ricercatori del Cert (Cetaceans stranding emergency response team).