Delibera Agcom: la Notte della Rete non ha rotto l’assedio

Da Pinobruno

AGGIORNAMENTO. Eccola qui, la sintesi della delibera Agcom che ha trasformato la rete italiana in un vulcano in ebollizione, perchè – con il pretesto di difendere il diritto d’autore – getta a mare libertà ormai consolidate della cittadinanza digitale.  Il testo definitivo potremo leggerlo soltanto domani o dopodomani. Sono cambiate alcune cose (poche), per merito della massiccia protesta dei cittadini-utenti, ma l’impianto resta lo stesso. Non a caso il commissarioNicola D’Angelosilurato a maggio perché non condivideva il provvedimento, ha votato contro. Evidentemente i ritocchi apportati al testo non lo hanno convinto. A quanto si è appreso da fonti attendibili che vogliono rimanere anonime, la sintesi diffusa stasera sarebbe troppo…sintetica, per permettere un giudizio approfondito.

Ieri alla Notte della Rete è intervenuto anche il premio Nobel Dario Fo. "Siamo veramente una nazione orrenda - ha detto - dobbiamo darci da fare in un modo accanito, anche essere triviali nel nostro risentimento. Dobbiamo muoverci con una aggressività a loro pari. Siamo veramente scocciati, non possono permettersi in ogni momento gabole oscene per far cancellare tutto. Dobbiamo farci capire e far intendere che siamo scocciati al limite e che così non si va avanti".

I piccoli correttivi riguarderebbero i termini per il contraddittorio, che passano da cinque a quindici giorni e la cosiddetta consultazione pubblica, “della durata di 60 giorni” dalla pubblicazione della delibera nella Gazzetta ufficiale. Sarà piena estate, periodo critico per una vera consultazione pubblica… La delibera è stata approvata “a larghissima maggioranza (7 voti a favore, un astenuto e uno contrario)”.

Ecco il testo della sintesi:

“Lo schema del provvedimento si divide in due parti.

La prima è relativa alle misure da sviluppare per favorire l’offerta legale e la promozione effettiva dell’accesso ai contenuti da parte degli utenti, per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

 promozione dell’offerta legale tramite l’individuazione di misure di sostegno allo sviluppo dei contenuti digitali e delle soluzioni idonee alla riduzione delle barriere normative;

 elaborazione di codici di condotta dei gestori dei siti e dei fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici;

 promozione di accordi tra produttori e distributori per la riduzione delle finestre di distribuzione, e la messa a disposizione di contenuti con modalità di acquisto semplificate e a costi contenuti;

 promozione di accordi tra operatori volti a semplificare la filiera di distribuzione dei contenuti digitali relativi alle nuove modalità di sfruttamento favorendo l’accesso ai contenuti premium;

 individuazione di criteri e procedure per l’adozione di accordi collettivi di licenza;

 realizzazione di campagne di educazione alla legalità nella fruizione dei contenuti;

 osservatorio per monitorare i miglioramenti della qualità e le riduzioni dei prezzi dell’offerta legale di contenuti digitali;

Tali obiettivi saranno perseguiti anche attraverso l’istituzione presso l’Autorità di un Tavolo tecnico al quale saranno invitati a partecipare tutte le categorie interessate e le associazioni di consumatori e utenti.

La seconda parte dello schema di regolamento contiene una serie di misure a tutela del diritto d’autore e si articola in due fasi: una relativa al procedimento dinanzi al gestore del sito, la seconda al procedimento dinanzi all’Autorità.

 Nella prima fase, se riconosce che i diritti del contenuto oggetto di segnalazione sono effettivamente riconducibili al segnalante, il gestore del sito può rimuoverlo lui stesso entro 4 giorni, accogliendo la richiesta rivoltagli (notice and take down).

 Nella seconda fase, qualora l’esito della procedura di notice and take down non risulti soddisfacente per una delle parti, questa potrà rivolgersi all’Autorità, la quale, a seguito di un trasparente contraddittorio della durata di 10 giorni, potrà impartire nei successivi 20 giorni (prorogabili di altri 15) un ordine di rimozione selettiva dei contenuti illegali o, rispettivamente, di loro ripristino, a seconda di quale delle richieste rivoltegli risulti fondata.

 La procedura dinanzi all’Autorità è alternativa e non sostitutiva della via giudiziaria e si blocca in caso di ricorso al giudice di una delle parti. Inoltre, come tutti i provvedimenti dell’Agcom, anche le decisioni in materia di diritto d’autore potranno essere impugnati dinanzi al TAR del Lazio.

 La procedura non riguarda (sulla base del principio del fair use):

o i siti non aventi finalità commerciale o scopo di lucro;

o l’esercizio del diritto di cronaca, commento, critica o discussione;

o l’uso didattico e scientifico;

o la riproduzione parziale, per quantità e qualità, del contenuto rispetto all’opera integrale che non nuoccia alla valorizzazione commerciale di questa.

 La procedura non prevede alcuna misura di inibizione dell’accesso a siti internet ed è presidiata dalle seguenti garanzie:

 non si rivolge all’utente finale, né interviene sulle applicazioni peer-to-peer;

 non limita la libertà di espressione e di informazione, ma assicura piena garanzia dei diritti di cronaca, commenti, e discussione o di diffusione a fini didattici e scientifici, nonché ogni uso non lesivo del normale sfruttamento dei contenuti;

 non lede alcuna garanzia di contraddittorio tra le parti coinvolte, prevedendo in tal senso tempi adeguati nell’interesse di tutte le parti coinvolte;

 inoltre, differentemente da quanto avviene nella maggior parte dei Paesi europei, in caso di upload, l’upoloader riceverà l’avviso di notifica e potrà avviare la procedura di contro notifica.

Nel caso dei siti esteri, qualora, in esito all’attività istruttoria, l’Agcom richieda la rimozione dei contenuti destinati al pubblico italiano in violazione delle norme sul diritto d’autore e il sito non ottemperi alla richiesta, il caso verrà segnalato alla magistratura per i provvedimenti di competenza”.

Fin qui la sintesi della delibera Agcom. Nei prossimi giorni sentiremo il parere dei giuristi e degli esperti sul testo completo.

AGGIORNAMENTO. I primi commenti:

“Aspettiamo di conoscere il testo definitivo per un giudizio piu’ compiuto. Se e’ vero che e’ stata attenuata la sovrapposizione con il potere giudiziario, rimangono comunque enormi perplessita”’. Lo afferma il senatore Vincenzo Vita, vicepresidente Pd della commissione Cultura. ”Con il solo voto contrario di Nicola D’Angelo e l’astensione di Michele Lauria – prosegue Vita -, l’Agcom ha approvato lo schema di regolamento sul diritto d’autore. Qualche modifica c’e’ stata, parrebbe. Per rimuovere i contenuti verrebbero fatti alcuni ‘warning’. Il periodo del contraddittorio passa a 10 giorni, anziche’ i 5 previsti. Poi, pero’, incombe il rischio censura”. ”E rimane intatto l’abnorme problema delle competenze, profilandosi un vero e proprio conflitto di attribuzione – aggiunge Vita – Chi di noi lavoro’ sulla legge 249 del 1997, istitutiva dell’Autorita’, sa bene che sul tema dei diritti un organismo di ”alta amministrazione” ha dei limiti intrinseci, se manca una legge primaria”. ”Abbiamo chiesto – conclude il senatore – di poter ascoltare in Parlamento Corrado Calabro’ per spiegare alle Camere quali sono le intenzioni reali alla fine della consultazione. Comunque, oggi e’ un brutto giorno per la liberta’ della Rete. E a quest’ultima ora – e al Parlamento – che deve passare la parola”.

”Non conosciamo il testo integrale della decisione dell’Agcom ma solo un comunicato che la riassume. A me sembra un’operazione di maquillage che non cambia la sostanza delle cose. E’ stato fatto qualche piccolo aggiustamento ma rimane, in capo all’Autorita’, un potere di rimozione dai siti web dei contenuti, sulla base di valutazioni fortemente discrezionali, con pesantissime sanzioni che possono arrivare fino a 250 mila euro”. E’ quanto afferma in una nota il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: ”Resto convinto che, quando si incide su diritti riconosciuti e tutelati dalla Carta Costituzionale, e’ bene che gli interventi a difesa del diritto d’autore siano nelle mani dell’autorita’ giudiziaria che, per indipendenza e autonomia, puo’ offrire ai cittadini un quadro forte di garanzia”. ”E’ bene che la parola su questa materia torni al Parlamento – conclude Di Pietro – infatti, una consultazione di 60 giorni, fatta durante il periodo estivo, non puo’ certo essere sostitutiva del ruolo e della funzione delle Camere”.

”Stiamo valutando un ricorso al Tar nei confronti del provvedimento dell’Agcom sul diritto d’autore”. Lo dichiara il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: ”Il meccanismo di rimozione dei contenuti non solo non e’ convincente ma e’ un limite alla liberta’ d’espressione sulla rete”. ”Il web – aggiunge – e’ un bene comune per la liberta’ d’espressione e ha gia’ dimostrato di essere uno dei pochi spazi d’informazione liberi condizionamenti e bavagli. La liberta’ d’espressione in rete e’ un patrimonio democratico di tutti i cittadini che deve essere tutelato e garantito e che non puo’ essere sottoposta a nessuna forma di censura”.

Il gruppo alla Camera di Futuro e Liberta’ per il Terzo Polo, ”in relazione alla delibera 668/2010/CONS dell’Autorita’ garante per le comunicazioni , appena pubblicata, ha presentato una mozione parlamentare, con la quale s’impegna il Governo ‘a richiedere – si legge nella mozione – all’Autorita’ garante per le comunicazioni che sottoponga la delibera sul diritto d’autore all’attenzione delle Commissioni parlamentari competenti in materia, perche’ queste possano esprimere i propri pareri a riguardo e verificare che l’atto dell’autorita’ non ecceda la portata delle funzioni attribuite alla stessa autorita’ dal Decreto Legislativo 15 marzo 2010, n. 44 (c.d. Decreto Romani)”’. Nella mozione si chiede inoltre all’esecutivo di ”intraprendere quanto prima una riforma organica del diritto d’autore, allo scopo di modernizzare la normativa e contemperare le esigenze di protezione del diritto d’autore con la piena tutela della liberta’ della Rete, tenendo conto delle proposte gia’ avanzate in materia e coinvolgendo nel processo decisionale tutti i soggetti coinvolti nel sistema dell’informazione, della comunicazione e dell’intrattenimento via web”. Secondo il documento che Fli sottoporra’ alla conferenza dei capigruppo per una rapida calendarizzazione, ”l’attenzione suscitata nell’opinione pubblica impone al Parlamento un dibattito ampio sul ruolo delle istituzioni pubbliche e della normativa rispetto alla Rete, che e’ sempre di piu’ un fattore determinante per il funzionamento della democrazia, per la tutela della liberta’ di pensiero e di stampa e per l’innovazione economica e sociale”.

AGGIORNAMENTO DEL 7 LUGLIO 2011

Le mie perplessità della prima ora sono confermate dall’autorevole Guido Scorza, che sul suo blog e sul Fatto Quotidiano parla di poche luci e molte ombre. Adesso lo schema di Regolamento Agcom è pubblico, in versione integrale. L’Autorità – scrive Scorza – continua ad arrogarsi l’esercizio di un potere normativo che non le compete. Non perdetevi il resto…


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