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DELIBERA EAV: ‘O QUATTE ‘E MAGGIO DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE - Fusione sì, fusione no, scorporo sì, scorporo nì

Creato il 10 maggio 2012 da Ciro_pastore

DELIBERA EAV: ‘O QUATTE ‘E MAGGIO DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE  -  Fusione sì, fusione no, scorporo sì, scorporo nì Fusione sì, fusione no, scorporo sì, scorporo nì DELIBERA EAV: ‘O QUATTE ‘E MAGGIO DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Proprio nella giornata in cui tipicamente avvenivano i traslochi, è stata firmata la “fatal delibera” che trasferirà il TRASPORTO al miglior offerente (TRENITALIA, of course) E tenevo ‘na bbella putechella
ch’avevo fatto tanto p’accurzá…
Soglia ‘e marmo, bancone, musticella:
nce asceva chellu ppoco pe campá!
Arriva l’esattore,
dice: “‘A mesata è ppoca!
mettitece ‘a si-loca
e ‘un ne parlammo cchiú!”
E aggiu lassato chella putechella,
speranno ‘e ne truvà n’ata cchiú bbella!
Core, fatte curaggio,
‘sta vita è nu passaggio:
Facimmoncillo chistu quatto ‘e maggio…
che ce penzammo a ffà
si ‘o munno accussí va?!
  Nell’icastico dialetto napoletano (o forse meglio sarebbe dire lingua) ‘o quatte ‘e maggio è sinonimo di trasloco. Proprio in quella giornata avvenivano, infatti, gli sfratti. Quindi, dire ”fare il 4 maggio” significa fare un trasloco, ma anche per traslato, procedere ad un riassetto pesante che comporta dei cambiamenti consistenti, spesso rivoluzionari. E ditemi voi se non è “rivoluzionario” quello che sta per accadere? Cosa altro sarà, se non un definitivo “quatte ‘e maggio”, la scissione che ci spaccherà in due per sempre? Per uno strano potere medianico che recentemente accompagna ogni mia riflessione in tema EAV, la mattina del 4 maggio usciva un mio “pezzo” (http://lantipaticissimo.blogspot.com/2012/05/eav-abortita-la-fusione-al-via-una-bad.html ) che, con puntuale precisione, anticipava la delibera EAV n° 340, che solo in queste ore circola sulle pagine di altri blog tematici che arrivano sempre buoni secondi, rispetto al sottoscritto. Ma messa da parte questa immodesta autocelebrazione, veniamo all’esegesi del testo emanato dall’Amministratore Unico EAV, ing. Polese. Innanzitutto, nell’oggetto troviamo il termine “scissione”. Da più di un anno a questa parte, avevamo sentito blaterare di fusione, io stesso in qualche modo la avevo auspicata. Se non ché - dopo un balletto tragicomico di accelerazioni, fermate e ripartenze – ecco, che i supermanager si accorgono che tale progetto è impedito da “un ulteriore atto di pignoramento per oltre 25 milioni di euro” a carico di Metro Campania Nordest che, peraltro, vede Regione Campania e banche come terzi pignorati (fatto grave che mette “pepe al culo”  un po’ a tutti). Questo evento, peraltro già ampiamente prevedibile (anche il vostro umile estensore lo aveva già anticipato) impedisce il prosieguo del “progetto fusione”. Ecco che, come novelli fisici nucleari, si passa dalla fusione alla scissione. Come molti di voi sapranno, infatti, fusione e scissione sono i due principali metodi per la produzione di energia nucleare. Insomma, i dirigenti EAV, se non dovessero più trovare alcun collocamento nel TPL, sicuramente potranno essere utilmente ricollocati nel campo della fisica applicata, facendo ottima compagnia al Professor Vetrella, già autorevole Direttore del CIRA (che non è la titolare della Pizzeria omonima ‘ncoppe ‘e mura: “Cira, le pizze passano a due ”). Ovviamente, boutade a parte, la situazione è seria, anzi tragica. Da pessimo studente “stra-fuori corso” in Giurisprudenza, mi pare di ricordare che l’istituto della scissione di società, previsto dall’art. 2506 c.c., può assumere due tipologie: nella prima (vera e propria scissione) una società assegna la totalità del suo patrimonio a due o più società, preesistenti o di nuova costituzione; nella seconda (scissione parziale) la società assegnerà solo una parte del proprio patrimonio ad una o più società, preesistenti o di nuova costituzione. A seguito della scissione la società scissa potrà o procedere allo scioglimento senza liquidazione o continuare la propria attività. Analogamente al fenomeno della fusione, anche qui, ai sensi dell’art. 2506 c.c., non è consentito partecipare alla scissione per quelle società che siano in liquidazione. Cosa delibera, quindi, l’Amministratore EAV? In sostanza, prende atto dell’impossibilità di procedere con la fusione e decide di scorporare, anzi scindere i rami d’azienda delle tre società operative per poi fonderli in una. Trina ed una: sembra più un argomento teologico che un processo di riorganizzazione aziendale. Così, accadrà (?) che in attesa di una sempre più impraticabile fusione, il personale viaggiante delle tre aziende (più una sparutissima pattuglia di “amministrativi”) confluiranno in una nuova più appetitosa società, debellata dal debito pregresso e mondata da inutili e costose zavorre impiegatizie. Per di più, finalmente efficientata mediante “saturazione del nastro orario lavorativo” del personale viaggiante, a cui saranno imposti nuovi turni. Come vedete, la mia ipotesi di un anno fa, che prevedeva quest’evoluzione, si sta sostanzialmente verificando, con paurosa precisione. Cosa si può fare oramai? Forse poco, anzi niente. Il destino è ampiamente segnato dall’ignavia di chi, sindacati in testa, si sono fatti piovere addosso, restando inermi e convinti che mai e poi mai si sarebbe arrivati a ciò. I sindacati (tutti, nessuno escluso) si sono fatti governare dalle emergenze e, ora, ogni tentativo di riparare all’inedia appare inutile ed anche velleitario, se non addirittura strumentale. Chiamare a raccolta i lavoratori quando lo “sfratto” è già in atto mi pare un appello perfino vile, da parte di chi in questi due anni (ma anche prima) non ha saputo prevenire la fine. Occorreva, invece, predisporre una proposta alternativa (oserei dire rivoluzionaria) che avesse come unico caposaldo la salvaguardia integrale dei livelli occupazionali, ma che allo stesso tempo sapesse indicare un nuovo modello di business (servizio metropolitano) ed una innovativa organizzazione aziendale e del lavoro (azienda snella e piatta, con il carico risorse umane spostato prevalentemente sulla produzione del servizio). Invece, eccoci qui ad impacchettare le nostre misere cose per questo improvviso ed inaspettato “quatte ‘e maggio”. Ciro Pastore – Il Signore degli Agnelli   leggimi anche su http://golf-gentlemenonlyladiesforbidden.blogspot.com/

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