Come vi avevo accennato, ecco la recensione di "Delirium", un romanzo meraviglioso che mi ha incatenato alla sua storia e che sono felicissima di aver letto. Vi annuncio che odio ufficialmente il finale della Oliver perché mi ha fatto disperare (e mi avevano anche avvertita di prepararmi psicologicamente, ma, immersa nella lettura, mi ero dimenticata dell'avvertimento -.-), però, per il resto, adoro questo libro!!!
Il mio voto
La mia recensione "Delirium" è il primo volume della omonima trilogia distopico-romantica creata dall'autrice americana Lauren Oliver e un romanzo assolutamente imperdibile, unico e originale, e dannatamente triste. "Delirium" ci trasporta in un futuro lontano dove molti aspetti della vita della società sono controllati dal governo e la malattia più pericolosa di tutte, proprio il "Delirium Amoris Nervosum", è stata finalmente sconfitta grazie ad una miracolosa cura a cui tutti gli esseri umani devono sottoporsi. L'amore, infatti, è considerata una vera e propria infezione mortale che può colpire qualunque individuo ed è per questo motivo che, al compimento del diciottesimo anno di età, tutti hanno l'obbligo di subire un'operazione al cervello che li renderà finalmente e definitivamente liberi dalla malattia. I "curati" vivono un'esistenza tranquilla e ordinata, perfettamente sicura e regolata nei minimi particolari, ma soprattutto priva di emozioni che comprometterebbero il corretto funzionamento della loro mente e del loro organismo; sono liberi dall'ansia, dalla trepidazione, dallo stress, dagli sbalzi umorali, dall'infelicità, dalla follia, dall'agitazione, dalla preoccupazione, dalla paura e dal dolore...liberi da tutto ciò che di negativo causa l'amore. Una situazione invidiabile a prima vista, se solo la cura non li privasse anche della loro vera essenza, della vitalità e della magia che solo l'amore è in grado di creare. Lena frequenta l'ultimo anno di liceo e sta per compiere 18 anni; la procedura medica che la trasformerà in una curata è vicina e lei non sta più nella pelle: è il suo desiderio più grande e vuole essere curata più di qualsiasi altra cosa al mondo. Tuttavia, in modo del tutto casuale e improvviso, prima che possa rendersene conto e fare qualcosa per ribellarsi, succede la cosa più orribile che si può immaginare e le sue più segrete paure diventano realtà: contrae il Delirium. Quando conosce Alex e comincia a nutrire interesse nei suoi confronti sa che è sbagliato e inizialmente tenta di ostacolare questa sorta di virus malsano che cresce dentro di lei a dismisura, ma alla fine è costretta a cedere e a sottomettersi alla forza del sentimento. Perdutamente innamorata di Alex e della vita pulsante che le offre la sua costante vicinanza, inizia a vedere la società dove ha sempre vissuto con occhi completamente diversi e a considerare gli aspetti positivi del Delirium che sono stati sottratti per sempre all'uomo. Amare, però, è vietato e Lena ed Alex andranno incontro ad un destino triste e crudele... "Delirium" è un romanzo intenso e drammatico, un viaggio profondo in un ipotetico futuro apatico che lascia senza parole o speranza. Il tema trattato dalla Oliver è sicuramente delicato, ma l'autrice riesce ad argomentarlo con sensibilità innata, riempiendo le pagine di un'intensità riflessiva travolgente e commovente. L'idea di creare un mondo dove l'amore è una malattia è geniale e, nello stesso tempo, inevitabile, perché è vero, l'amore è proprio questo -un virus, un morbo, una malattia meravigliosa e tragica di cui tutti vogliamo ammalarci- e la Oliver con questa storia dimostra di essere una narratrice sorprendentemente riflessiva e coraggiosa ed una formidabile osservatrice dei sentimenti umani. Lena è una protagonista al cento per cento reale, una ragazza complessa, attanagliata da innumerevoli paure più che giustificate, con una personalità vivida e profonda che cerca incessantemente di emergere da sotto lo spesso strato di indifferenza e insensibilità che le hanno inculcato nella testa da quando era bambina, e che scopre di essere più forte e coraggiosa di quanto abbia mai supposto, talmente desiderosa di vivere pienamente la vita che le è stata donata e di afferrare la vera felicità da sfidare a testa alta la dittatura che vuole sottrarle la capacità di amare. Tutti i personaggi di questa storia sono indimenticabili e caratterizzati a tutto tondo senza risultare mai banali, scontati o ripetitivi. Alex, che riesce con la sua spontaneità e la controllata spensieratezza a svegliare Lena da quell'immobilità emotiva a cui è destinata, è intelligente, sincero, leale, determinato, sicuro di sé, un ragazzo guidato da un'invidiabile forza di volontà e dall'incrollabile fede nel potere dell'amore che si rifiuta di vivere come gli è stato imposto; verdetto? Impossibile non innamorarsi di lui! Hana, la migliore amica di Lena, è descritta con estrema cura e attenzione, tanto che la sua celata insicurezza e la sua tenera vulnerabilità a volte rischiano quasi di rubare la scena alla protagonista! Il mondo architettato dall'autrice è congegnato egregiamente, niente è lasciato al caso o abbozzato superficialmente, anzi, ogni aspetto di questa inquietante e fredda società è analizzato e approfondito fin nei minimi dettagli, in modo tale che la credibilità dell'ambientazione è assicurata. Già dalle prime pagine mi sono innamorata di questa storia che, in alcuni punti, riesce a penetrare dolorosamente sotto l'epidermide e a provocare brividi di sofferenza e tristezza in tutto il corpo. Il primo capitolo del libro è indubbiamente di grande impatto emotivo, uno dei migliori incipit che abbia mai letto, e ciò grazie alla forza del tema descritto e, in particolare, al modo con cui viene esposto, che lascia a chi legge un senso di orrore e di tragica perdita di qualcosa di incredibilmente prezioso. Mi è piaciuto immediatamente lo stile della Oliver, diretto e deciso, concreto ma poetico, intrecciato ad una prosa che scorre via come seta morbida e vellutata. La narrazione è in prima persona e al presente, fattori che influiscono positivamente sull'immediatezza della storia e sul coinvolgimento psico-emotivo del lettore. Una scrittura moderna e senza fronzoli quindi, ma avvolta da un'emotività repressa e congelata che tenta di liberarsi dal torpore con lo scorrere delle pagine (metafora della crescita caratteriale di Lena), grazie all'inserimento di struggenti riflessioni che colpiscono al cuore senza ostacoli. La trama è appassionante e convincente e mi ha fatto restare tutto il tempo con il fiato sospeso e in uno stato di continua attesa trepidante che, se non possedessi un'avversione per le unghie, mi avrebbe portata a rosicchiarmele tutte! Ma cosa, più di tutto, mi ha tenuta incollata al libro fino all'ultima pagina? Ovviamente, Lena ed Alex! Il loro amore è così ossessivamente proibito e ostacolato che mi ha conquistata e tormentata ed emozionata senza bisogno di sentimentalismi gratuiti. L'autrice racconta questo sentimento con tatto e dolcezza, in modo sommesso eppure inequivocabilmente emozionante. Per tutta la lettura mi è sembrato di essere percorsa da una scossa elettrica di intensità costante ma insistente. Uno degli elementi più belli di questo romanzo è proprio il processo di innamoramento. Sì, perché, in un mondo dove l'amore è una malattia ed è stato quasi del tutto dimenticato, innamorarsi non è certo una cosa ovvia! La Oliver ci accompagna in tutte le fasi che questo sentimento genera in una persona, all'interno di una riscoperta dell'amore e di tutte le sue sfumature che spesso vengono date per scontate. E' stato bello osservare passo passo lo stravolgimento che questo sentimento porta nella vita quotidiana rendendola magica ed unica e seguire Lena nel passaggio dall'incredulità alla sofferenza, dalla felicità al dolore, dalla paura al coraggio. L'amore che descrive la Oliver, però, non è solo quello tra un uomo e una donna, ma anche tra madri e figli, tra padri e figli, tra amici, tra fratelli e sorelle...perché la cura toglie la possibilità di amare qualsiasi essere con cui si entra in contatto. Una realtà terribile che viene narrata in modo crudo e che nasconde un profondo messaggio per tutti noi: non lasciare che la paura del dolore di cui l'amore è responsabile ci impedisca di continuare ad amare liberamente. "Delirium" è un romanzo stupendo, ricco di verità, autentico, con un finale intenso e drammatico che strappa il cuore e molte lacrime; ho amato questa storia all'istante e la consiglio caldamente a chi ama il genere distopico e vuole una lettura che non sia puramente svago ma soprattutto riflessione. Però, un avvertimento: sottoponetevi alla "cura" prima di leggerlo, altrimenti finirete come me, affetta da Delirium per questo indimenticabile libro! Monia Iori