E adesso Sollecito chiede un risarcimento di 516mila euro allo Stato per ingiusta detenzione dopo l’assoluzione ottenuta per il delitto Meredith Kercher.
E’ la domanda con cui avevo terminato l’articolo del 29 marzo 2015, dove viene evidenziata l’assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito per il delitto Meredith Kercher.
L’unico condannato in via definitiva a sedici anni è Rudy Guede, che per i giudici non è però l’esecutore materiale dell’omicidio della studentessa inglese, perchè ritengono che la sera del 1 novembre 2007 l’ivoriano non agì da solo, ma in concorso con altri.
Chi paga, visto che i complici non sono stati mai individuati anche a causa, afferma la Corte di Cassazione, di colpevoli omissioni e clamorosi errori investigativi? Se le indagini si fossero svolte regolarmente e scrupolosamente sarebbe stato più affidabile un quadro di colpevolezza o innocenza di Amanda e Raffaele. I dubbi relativi alla presenza di altre persone rimangono.
Sollecito ha trascorso quattro anni in galera, dal 6 novembre 2007 al 4 ottobre 2011, accusato, insieme all’allora fidanzata Amanda, del delitto Meredith. Condannati, poi assolti, poi di nuovo condannati nel secondo processo d’appello del 26 marzo 2013, a 25 anni lui ed a 28 anni e 6 mesi lei. Il 27 marzo 2015 la Suprema Corte li ha assolti definitivamente, ponendo fine al lungo calvario giudiziario durato ben otto anni
Ed ora Raffaele Sollecito, che si è sempre proclamato innocente, chiede allo Stato italiano 516mila euro di risarcimento per ingiusta detenzione, il massimo secondo i parametri di legge. L’istanza è stata depositata il 25 gennaio scorso dai suoi legali presso la Corte d’appello di Firenze, dove c’è l’ultimo giudice ad essersi occupato del delitto Meredith, e dunque a lui spetterà la decisione.
Prima di Sollecito, anche Patrick Lumumba, ingiustamente accusato da Amanda, aveva chiesto e ottenuto 8 mila euro come risarcimento per avere passato due settimane in cella, cifra che aveva però rifiutato, giudicandola esigua, per poi rivolgersi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Il risarcimento chiesto da Sollecito potrebbe rappresentare l’ultimo capitolo di una delle vicende giudiziarie più controverse degli ultimi anni, dove nemmeno l’ultima sentenza della Corte di Cassazione è riuscita a fare piena luce.
E adesso chi paga i danni chiesti (giustamente) da Sollecito? La risposta è semplice: lo Stato, cioè, come al solito, noi cittadini.