Ricordo di Marie A.
Un giorno di settembre, il mese azzurro, Tranquillo sotto un giovane susino Io tenni l'amor mio pallido e quieto Tra le mie braccia come un dolce sogno. E su di noi nel bel cielo d'estate C'era una nube ch'io mirai a lungo: Bianchissima nell'alto si perdeva e quando riguardai era sparita.
E da quel giorno molte molte lune trascorsero nuotando per il cielo. Forse i susini ormai sono abbattuti: Tu chiedi che ne è di quell'amore? Questo ti dico: più non lo ricordo. E pure certo, so cosa intendi. Pure il suo volto più non lo rammento, Questo rammento: l'ho baciato un giorno.
Ed anche il bacio avrei dimenticato Senza la nube apparsa su nel cielo. Questa ricordo e non potrò scordare: Era molto bianca e veniva giù dall'alto. Forse i susini fioriscono ancora E quella donna ha forse sette figli, Ma quella nuvola fiorì solo un istante E quando riguardai sparì nel vento.
(da Die Hauspostille, 1927)
Trovata qui.
La poesia è il perpetuo sforzo di esprimere lo spirito della cosa, di penetrare il corpo bruto, e di cercare la vita e la ragione che lo fa esistere. (Ralph Waldo Emerson)