come son questi, nomati astri,
ed ancora che
(o simili o dissimili che sieno questi mondi)
non con minor raggione serebe bene
a l’uno l’essere che a l’altro;
perché l’essere de l’altro non ha minor raggione che l’essere de l’uno,
e l’essere di molti non minor che de l’uno e l’altro,
e l’essere de infiniti che di molti.
Là onde, come sarebe male la abolizione
ed il non essere di questo mondo,
cossì non sarebe buono il non essere de innumerabili altri.
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