Lipperlì mi parve una cazzata atomica, come la prima volta che vidi uno in mountain bike scalare il Pordoi al ritmo di dieci pedalate in un metro. Non sfonderà, mi dissi.
E invece me la son comprata la MTB e poi ho preso a tirarmi via un po' di pelame superfluo, ché sul fatto che sia superfluo ci son pochi dubbi.
Mica tutto, mica a zero, nonnò. Non ancora, almeno.
Comunque dobbiamo sfatare il tabù che depilarsi = donna .ergo. se uomo = gay.
Portami tu' sorella, si diceva da ragazzi. Ma adesso non voglio la sorella di nessuno, sia chiaro, è che sostenere non dico la virilità, ma quanto meno una sorta di normalità per l'uomo che si depila, mi pare legittimo.
Intanto la zona petto, non è che io abbia una foresta amazzonica, semmai una tundra a muschi e licheni e d'estate mi piace tenerla rasata corta, giusto per facilitare l'utilizzo di creme di protezione e doposole.
(e no, non aprirò un dibattito su uso creme solari = donna .ergo. se uomo = gay)
Le ascelle stanno a priorità zero. Vuoi mettere la pulizia di un'ascella spelata o comunque mantenuta rasa stile erbetta di Wimbledon? Qui di chiacchiere non se ne fanno. Chi continua a manifestarsi contrario è solo perchè non ha provato.
E poi c'è la valle giù, dove non batte il sole, anche lì 'gna dare una sistemata ogni tanto. Non che si debba passare da pornodivi quando ci si doccia dopo il tennis o il calcetto, ma è sempre vero che un albero sembra più alto se sbuca da terra piuttosto che da un cespuglio.
Questo per quanto riguarda la peluria facoltativa, mentre per le cavità orecchio-nasali sarei per promuovere la depilazione coatta.
(*) No, non l'ho più guardato il reality, ma devo confessare che il GF1 mi aveva preso. Il mio punto di massimo degrado l'ho toccato seguendo per dieci minuti Roberta Beta che lavava i piatti.