Isola, festa della battitura, domenica 5 agosto 2013.
Il Rossi, famiglia di trebbiatori da sempre, racconta della battitura in Barbinaia.
— Sì, erano gli anni '50.
Il fattore faceva preparare due masse.
Così si arrivava con la trebbiatrice, col tempo che ci voleva perché si faceva il giro della valle, si piazzava e si finiva senza spostarsi.
Si facevano 500 quintali in un posto e altrettanti un altro.
La fattoria di Bucciano faceva sempre 1.000 quintali.
La massa dei covoni di grano era altissima.
Per farla, i contadini, dapprima a mano e poi col forcone andavano su fino a dove arrivavano.
Era piuttosto stretta e lunga, poco più della trebbiatrice.
Poi piazzavano un carro di fianco alla massa, carico fino a dove si arrivava col forcone, e poi continuavano a buttarci sopra covoni, che poi venivano rinforcati e buttati sulla massa.
Era alta anche sette, otto metri.
Si arrivava che era tutto pronto, si piazzava la trebbia, si tendeva il cinghione, e si cominciava.
Polvere, paglia e sacchi per tutto il giorno, fino al tramonto. —.