Quando si cerca di definire il campo di azione della chimica di solito la definizione che ne viene fuori è di questo tipo
La Chimica è la scienza che descrive la materia, le sue proprietà e le trasformazioni che essa subisce, insieme alle variazioni energetiche che accompagnano questi processi.
Invece di provocare esclamazioni di puro stupore di sincera meraviglia e magari di latente incredulità, questa definizione provoca un irrigidimento dei muscoli facciali, una totale scomparsa di luce dagli occhi, insomma la trasformazione dell’alunno in icona simbolo dell’ indifferenza.
E non si notano variazioni di rilievo anche dopo un accurato controllo sulla presenza di tutti i vocaboli usati nello scarno vocabolario dello studente.
In realtà il problema non tarda a materializzarsi: è proprio il significato della parola materia a non possedere tutta la … massa che dovrebbe.
La definizione che va per la maggiore è: “tutto ciò che ci circonda” detto con molta disinvoltura e con quel sapore di appiccicaticcio, che hanno le formule rituali:
La materia? Bene, grazie
La materia secondo lo studente
Tutto ciò che ci circonda = bene, grazie
Il punto di partenza è dunque rappresentabile così ( vedi figura)
Alla domanda se loro sono compresi nella definizione o si ritengono puro spirito, pur con qualche riluttanza convengono che c’è molta materia in tutti noi.
Quando faccio notare che sono circondati anche da affetto, stima, comprensione e così via, non hanno dubbi. No, queste cose non si possono toccare e quindi non sono materia.
La loro definizione completa è dunque
Materia = tutto ciò che si può toccare.
Va be’, il concetto di materia è un concetto estremamente difficile che non si può archiviare in due parole ; la discussione è indispensabile ed è giusto che parta proprio da zero. Mi chiedo però come sia possibile che ragazzi del 21° secolo, nativi digitali, capaci di “ascoltare musica, parlare con il vicino e fare un doppio salto mortale tutto contemporaneamente” siano in realtà così primitivi. Ho la certezza matematica che non è la prima volta che affrontano l’argomento a scuola: eppure!
Per contrasto, mi viene in mente il lunghissimo percorso compiuto dagli umani nel tentativo di penetrare i segreti della materia. È un vero peccato non poterlo ripercorrere con i miei studenti. Un itinerario storico/ filosofico ( elementare) li aiuterebbe a prendere coscienza della complessità del concetto di materia e di conseguenza della complessità della chimica e della miriade di sostanze cui essa deve attribuire proprietà specifiche.
Purtroppo l’età non è quella giusta (e non è quella giusta neppure per una chimica affrontata seriamente) e il tempo è decisamente insufficiente; inutile quindi pensarci. Rimane però il dubbio che, così facendo, il concetto di materia non trovi la sua giusta dimensione: questo renderà poi più tortuoso tutto il cammino.
Eravamo rimasti alla relazione materia/ tatto.
L’aria è materia? E qui scopro di avere studenti pre – pneumatica, infatti non è un unanime coro di sì quello che sento.
Anche se concordo nell’attribuire alla materia anche proprietà organolettiche, quali colore, odore, sapore, gusto, rugosità e così via, chiedo di trovare anche altri tipi di proprietà che appartengano a tutta la materia. Ecco allora che arrivano massa e volume (con definizioni e unità di misura), e poi gli stati di aggregazione della materia e i passaggi di stato. Alcune riflessioni sui passaggi di stato introducono un’ altra proprietà della materia: l’energia. E inoltre, tutti hanno sentito parlare di atomi e molecole.
Alla fine, raccogliendo i concetti , vien fuori questa mappa .
Un’altra piccola discussione ci permette di arricchire una parte della mappa, che estrapoliamo perché sarà quella che svilupperemo per prima.
Da qui inizierà la nostra avventura.