Della materia

Creato il 21 ottobre 2013 da Marga

Quando si cerca di definire il campo di azione della chimica di solito la definizione che ne viene fuori è di questo tipo
La Chimica è la scienza che descrive la materia, le sue proprietà e le trasformazioni che essa subisce, insieme alle variazioni energetiche che accompagnano questi processi.

Invece di provocare esclamazioni di puro stupore di sincera meraviglia e magari di latente incredulità, questa definizione provoca un irrigidimento dei muscoli facciali, una totale scomparsa di luce dagli occhi, insomma la trasformazione dell’alunno in icona simbolo dell’ indifferenza.
E non si notano variazioni di rilievo anche dopo un accurato controllo sulla presenza di tutti i vocaboli usati  nello scarno vocabolario  dello studente.
In realtà il problema non tarda a materializzarsi:  è  proprio il significato della parola materia a non possedere tutta la … massa che dovrebbe.

La definizione che va per la maggiore è: “tutto ciò che ci circonda”  detto con molta disinvoltura e con quel sapore di appiccicaticcio, che hanno le formule rituali:
La materia? Bene, grazie

La materia secondo lo studente

Tutto ciò che ci circonda = bene, grazie
Il punto di partenza è dunque  rappresentabile così ( vedi figura)
Alla domanda se loro sono compresi nella definizione o si ritengono puro spirito,  pur con qualche riluttanza convengono che c’è molta materia in tutti noi.
Quando faccio notare che sono circondati anche da affetto, stima, comprensione e così via, non hanno dubbi. No, queste cose non si possono toccare e quindi non sono materia.
La  loro definizione completa  è dunque
Materia = tutto ciò che  si può toccare.
Va be’, il concetto di materia è un concetto estremamente difficile che non si può archiviare in due parole ; la discussione è indispensabile ed è giusto che  parta proprio da zero. Mi chiedo  però come sia possibile che ragazzi del 21° secolo, nativi digitali, capaci di “ascoltare musica, parlare con il vicino e fare un doppio salto mortale tutto contemporaneamente” siano in realtà così primitivi. Ho la certezza matematica che non è la prima volta che affrontano l’argomento a scuola: eppure!
Per contrasto,  mi  viene in mente il lunghissimo  percorso compiuto dagli umani nel tentativo di penetrare i segreti della materia. È  un vero peccato non poterlo ripercorrere con i  miei  studenti. Un itinerario storico/ filosofico ( elementare) li aiuterebbe a   prendere coscienza  della complessità del concetto  di  materia e di conseguenza della complessità della chimica e  della miriade  di  sostanze cui essa deve attribuire proprietà specifiche.
Purtroppo l’età non è quella giusta (e non è quella giusta neppure per una chimica affrontata seriamente) e il tempo è decisamente insufficiente; inutile quindi pensarci. Rimane però il dubbio che, così facendo,  il concetto di materia non trovi la sua giusta dimensione: questo renderà  poi più tortuoso tutto il cammino.
Eravamo rimasti alla relazione materia/ tatto.
L’aria è materia? E qui scopro di avere studenti  pre – pneumatica,  infatti  non è un unanime coro di sì quello che sento.
Anche se concordo  nell’attribuire alla materia anche proprietà organolettiche,  quali colore, odore, sapore, gusto, rugosità e così via, chiedo di trovare anche  altri  tipi di proprietà  che appartengano a  tutta la materia. Ecco allora che arrivano massa e volume (con definizioni e unità di misura), e poi  gli stati  di aggregazione della materia e  i passaggi di stato. Alcune riflessioni sui passaggi di stato introducono un’ altra proprietà della materia: l’energia. E inoltre, tutti hanno sentito parlare di atomi e molecole.
Alla fine, raccogliendo i concetti ,  vien fuori questa mappa .
Un’altra piccola discussione ci permette di   arricchire  una parte della mappa, che estrapoliamo perché  sarà quella che svilupperemo per prima.
Da qui inizierà la nostra avventura.