bon-ci bon ci bonbonbon... Ti piace vincere facile? ti dicono così quando ti ritrovi in un posto abitato da idioti e tu fai il brillante della situazione. In realtà non è affatto facile vivere e lavorare tra persone che non sanno fare quello che fanno e spesso non sanno nemmeno la ragione più intima che ha spinto il Signore a crearli. Vivere tra mediocri ti mediocrizza in un modo lento e graduale, e per questo subdolo. Non sai che ti stai mediocrizzando fino a che non hai un confronto al di fuori del tuo ambiente e vedi facce strane come di chi sta guardando il più triste clown della storia del circo pensando "Miiishcchiiino!!" è la cosiddetta legge PeppeluisuFois. Il signor Peppeluisu è sa oghe dei Tenores di Neoneli, che quindi apre (pesada) i canti che le altre tre voci accompagnano. Come giustamente illustrato da Tonino l'ultima volta che li ho visti, se Peppeluisu canta male, le altre tre voci cantano male. Come un testo da tradurre scritto da cani, che renderà mediocre il testo tradotto. se la vita di chi ti circonda è piatta, anche la tua non può far altro che appiattirsi. Perché la gente piatta non vuole il ristorante indiano: la gente piatta il venerdì e il sabato va in pizzeria. Perché la gente piatta non si interessa a reading e incontri con gli scrittori: la gente piatta gli scrittori non li conosce. Perché alla gente piatta non interessa se hai visitato posti emozionanti: la loro gatta ha partorito, ed è quanto di più emozionante si possa avere. Motivo per il quale ho amato moltissimo la libreria Canu quando aveva nei suoi scaffali un testo di teoria della traduzione (La Traduzione Specializzata, di Federica Scarpa) in una città come Oristano dove i traduttori e interpreti sono la-figlia-del-mio-collega-che-cià-tutti-8-a-scuola che si improvvisano tali. Questo post è (quasi) del tutto privo di coerenza e logica. Dedico una pacca sulla spalla a chi è d'accordo sul quasi. Dedico una espressione di sdegno a chi è d'accordo sul resto. PS: credo che a breve seguirà un post sulla mia personale e altezzosa avversione per chi fa grossolani errori di italiano quando scrive. Ma non è un difetto... è più una caratteristica (cit.).
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