Della precarietà

Creato il 15 maggio 2012 da Vidi

Stamattina in un'assemblea Mario, uno dei compagni di vecchia data di sindacato, ha preso la parola subito dopo una precaria ed ha detto:
'Vedi, tu sei precaria, ma lo siamo anche noi. Ognuno ha una sua precarietà. La tua è quella dell'incertezza del lavoro, la nostra è quella dell'incertezza degli obiettivi. Io pensavo di andare in pensione quest'anno, e invece forse dovrò lavorare altri tre anni. Il collega che doveva andare in pensione con me forse dovrà lavorare altri sei anni. E' una precarietà diversa, certo, ma è precarietà anch'essa, e destabilizza come la tua.'
Quanto ha ragione Mario!
La precarietà sono i forse che hanno invaso ormai la vita di tutti.
E' non avere certezze per progettare il domani, sia esso il domani di un giovane che deve ancora costruire la sua strada o il domani di un sessantenne che, avendo molti meno domani del giovane, vorrebbe godersi l'oggi dopo aver lavorato per tanti ieri.
La precarietà ci ruba il passato da cui non ci viene riconosciuto nessun diritto, il presente che cambia con la velocità della luce e il futuro che non ha alcuna aspettativa certa.
Nel filone della trasmissione di Fazio di ieri sera, se dovessi scegliere una parola sceglierei a rappresentare questo esser sospesi la parola 'forse'.
 


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