Dopo la riuscita e affollata assemblea di “Cambiare si può” che si è svolta sabato scorso a Perugia, ritengo che si possa dire che anche in Umbria si è avviato il percorso di costruzione unitaria del Quarto polo. Un Quarto polo rosso e arancione che, grazie ai tanti e qualificati interventi che hanno contraddistinto il dibattito, ha messo al centro della sua proposta il rifiuto delle politiche di austerità e di rigore, il lavoro, il reddito, i beni comuni e la questione morale e democratica contro la corruzione: un quarto polo di sinistra alternativo a Berlusconi, Bersani e Monti e che si candida al governo del paese. Una risposta politica all’antipolitica. A questo progetto Rifondazione comunista ha contribuito con convinzione ed impegno, lavorando alla cocretizzazione della proposta di linea politica uscita dagli ultimi due congressi: oggi siamo di fronte ad un vero e nuovo fatto politico rispetto alle future elezioni. In questo senso anche la definizione di una lista comune del Quarto polo rappresenta un passaggio importante rispetto al quale il metodo partecipativo è indispensabile. Occorre evitare operazioni dall’alto. Il Pd farà le primarie, Grillo ha chiesto di scegliere ai propri iscritti, il quarto polo non può fare di meno. La democrazia ha bisogno di tempo, ma anche di reciprocità. Un movimento che propone di cambiare la politica e l’Italia non deve avere paura della partecipazione diretta di chi aderisce al movimento stesso. C’è bisogno di tutti, di chi non sta in nessun partito e di chi in un partito ci sta. Per chi come Rifondazione comunista in questi anni ha lavorato per la costruzione di un polo della sinistra vanno evitate modalità da monarchia grillina o approcci da oligarchie di presunti saggi. Anche perchè il Quarto polo deve avere la capacità di essere una soggettività inclusiva, capace di allargare la partecipazione e il consenso sulla questione sociale. Per questo il fatto che sia De Magistris che Di Pietro abbiano rotto gli indugi sulla costruzione della lista è un fatto positivo. Dobbiamo andare appunto nella direzione di unire tutte le forze sociali, culturali e politiche che si sono opposte e che si oppongono al montismo, al “cartaintentismo”, al liberismo e all’Europa del fiscal compact. Su questa prospettiva Rifondazione comunista c’è per l’oggi e per il domani. Quella di sabato è stata davvero una bella e significativa giornata per la sinistra e per i lavoratori. Andiamo avanti su questa strada, per un nuovo spazio politico, pubblico, aperto e plurale.
Luciano Della Vecchia – Segretario Regionale Prc-FdS Umbria