Delta Force, forse

Creato il 04 luglio 2011 da Marcopertutti
Da giorni si fa un gran parlare della struttura Delta, ovvero la misteriosa task force che avrebbe messo su Berlusconi per controllare l'informazione nelle reti pubbliche. Partendo dal presupposto che ogni governo che si rispetti controlla spietatamente la disinformazione del proprio paese, non ci si può non chiedere quale sia la sottile linea di discrimine, la variabile Δ, che separa informazione e disinformazione.

Struttura Delta? Ma cos'è?

«È stata istituita una nuova task force per debellare il fenomeno: sarà la Delta Force, la cui missione è liberare l'informazione pura e libera dalla prigionia in cui la mantengono i cattivi della struttura Delta», spiega il noto e sempre protagonista Colonnello Sgamotutto a capo del gruppo speciale per la liberazione dell'informazione.Sarà, però, Lui Ti Vi, uno specialista cinese in complotti mediatici, che da anni vive in Italia, a guidare le operazioni grazie alle idee sviluppate nel think tank TV Pubblica Privata della Libertà (che dà anche il nome all'operazione ed al workshop del quale riportiamo le conclusioni) su incarico della Lei.

Ci penserà la Delta Force?

«L'Equazione di Price è la migliore chiave di lettura: WΔZ» afferma Lui.«Forse qualcuno ha visto il film omonimo e sa bene di cosa parlo: l'essere umano è per natura egoista, l'altruismo non forma parte della selezione naturale. Siamo tutti obbligati a scegliere tra il tornaconto personale (e quello delle persone a noi vicine, per un motivo o per un altro) ed il bene comune: la scelta ricade sempre e comunque sul proprio interesse e ciò è giustificato dal punto di vista genetico dalla necessità della continuazione ed evoluzione (od involuzione) della specie: voi cosa scegliereste tra un'informazione trasparente e corretta, che vi pregiudica o vi apporta qualsiasi tipo di danno, e riportare la verità in modo lacunoso e comunque consono ai propri interessi? La risposta ovvia è la struttura Delta, Δ come la variabile della disinformazione egoista che va combattuta».«Basta RaiSet, servono Rai e Mediaset: la prima per fare un po' di cultura e lottare contro la mutazione antropologica pasoliniana, la seconda per fare da contraltare sviluppando il suo ruolo di cattiva maestra popperiana. Non sono sicura di quello che ho detto, ma penso di aver letto bene l'opuscolo dell'Opus che ho tra le mani», risponde Lei.

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