Democrazia e pleistocrazia

Creato il 22 gennaio 2013 da Alby87

“Democrazia” è un concetto abbastanza nonsense, etimologicamente parlando. Il potere appartiene al popolo tutto? Vuol dire che non appartiene a nessuno. Democrazia, etimologicamente parlando, sarebbe = anarchia. Per questa ragione ci sono due interpretazioni distinte del termine democrazia inteso in senso realistico:

La prima andrebbe piuttosto chiamata “pleistocrazia”, e consiste nell’affermare che il potere debba essere esercitato, come sempre, da pochi, ma questi pochi debbano essere scelti dalla maggioranza. In questa idea di democrazia, non c’è un limite particolare alla forza del potere esercitato, perché effettivamente esso è comunque localizzato in alcune mani a scapito di altre: la maggioranza che decide chi governa, una minoranza che esercita il potere, una serie di altre minoranze che dal potere è totalmente esclusa. In realtà questa interpretazione della democrazia è etimologicamente falsa, perché i pleistoi non sono il demos, ma una parte del demos.

Un’interpretazione più aderente al termine è quella che invece va ad interpretare proprio la forza del potere esercitato, e non il soggetto che lo esercita. Infatti l’unico modo perché sia davvero il popolo TUTTO a esercitare in qualche misura il potere senza che nessuno ne sia categoricamente escluso, è che questo potere sia altamente distribuito e quindi molto debole. Non esiste una “democrazia forte”, se è forte non è democrazia, perché il potere deve necessariamente accentrarsi per dare forza. E’ una scelta precisa, quella della “società aperta”, ed è quella di elidere pesantemente il potere in favore delle libertà personali.

Poiché sono due accezioni diverse quelle che si danno al termine, al punto che nel secondo caso spesso si preferisce parlare di democrazia liberale, e nel primo (giustamente) di totalitarismo, anche le lamentele che si sporgono verso la democrazia sono di due tipi completamente diversi: chi si lamenta della pleistocrazia, come me, si lamenta dell’esistenza di un potere TROPPO forte messo nelle mani di una maggioranza incompetente e comunque, alla fin fine, plagiata sempre da “pochi” di cui si rende complice. Chi si lamenta della democrazia liberale ha un’idea ben diversa: vorrebbe un potere forte e pervasivo, altroché! Ovviamente, vorrebbe che fosse esercitato da chi dice lui e come dice lui.

Gran furbata, in effetti.

Proseguiamo con le “ovvietà dimenticate” sulla struttura dei sistemi politici: un’altra cosa che pochi dicono, ma che di fatto tutti sanno e tutti vorrebbero vedere realizzata, è che in realtà la miglior forma di governo immaginabile, se fosse possibile crearne una efficiente, sarebbe un’aristocrazia di esperti, o tecnocrazia. Non c’è infatti nessuna ragione per cui la maggioranza della popolazione, o anche il popolo tutto, dovrebbero esercitare il potere in maniera particolarmente competente; ricordiamo che alcuni studi dimostrano che il cervello umano, di norma, gestisce efficacemente rapporti per un massimo di centocinquanta persone, l’uomo della strada non è minimamente in grado di comprendere dinamiche che coinvolgono milioni o miliardi di cittadini. Dunque è, in realtà, BANALE dire che se ci fosse modo di dare il potere ad una minoranza (il potere è sempre di una minoranza o non è potere, anche in democrazia c’è un governo eletto) scelta immancabilmente sulla base dell’abilità nel gestire le risorse con in vista il bene comune, chiunque ci starebbe. Ribadisco, è BANALE; come dicevo prima, non è una gran furbata dire “se ci fosse una dittatura COME DICO IO il mondo andrebbe meglio”. Credo che il 99.99% dell’umanità sia convinta di ciò, è probabilmente c’è anche fra di essi, o perché no, in quello 0.01%, qualcuno che avrebbe anche ragione e se governasse lui ci condurrebbe al paradiso. È banale quanto assolutamente impraticabile, per il solito “quis custodiet ipsos custodes?”. Non puoi mai avere la certezza di aver trovato un sistema perfetto per scegliere i governanti migliori.

La ragione per cui la liberaldemocrazia è un modello di successo non è che si sia trovato il governante perfetto, o il modo perfetto per scegliere i governanti, ma figuriamoci. I peggio incompetenti sono stati portati al potere dal voto democratico, in Italia lo abbiamo visto ampiamente. La ragione è che questi perfetti incompetenti hanno visto un limite ai danni che potevano fare, perché il potere del governo è stato ampiamente indebolito da un vasto sistema di contropoteri

Chiaramente (almeno per me) una personalità dotata di visione politica matura riconosce, con Churchill, che la democrazia (liberale) è un pessimo sistema, ma è il migliore che abbiamo. Facili obiezioni alla democrazia sono dovute al fatto che cammina sempre sul filo del rasoio: da un lato il rischio pleistocratico, laddove il potere si rafforzi più del dovuto, e dall’altro il rischio anarchico, laddove il potere si indebolisca eccessivamente. Come abbiamo chiarito più su, la pleistocrazia al massimo livello altro non è che un totalitarismo, la democrazia liberale al massimo livello non è che anarchia, e entrambe le situazioni a propria volta degenerano ancora immancabilmente, essendo equilibri molto instabili, verso un potere esercitato da pochi e nel proprio specifico interesse.

D’altro canto, nessuno ha detto che sia semplice. L’illusione di poter creare una struttura sociopolitica perfetta, che non necessita di continue cure, attenzioni, revisioni degli errori e via dicendo, ha fatto danni terrificanti che non sto a elencare, a confronto dei quali il PdL è una manna dal cielo.

Dunque non lasciamoci mai tentare dall’idea di dare troppo potere nelle mani di chi ci governa, perché dopo non potremo più toglierglielo. Forse avremo un glorioso sovrano che ci condurrà ad una nuova era di pace e prosperità.

Più probabilmente, avremo un nuovo Mussolini. E NO, non farà come dite voi, non sarà un dittatore buono e illuminato. Vi andrà in culo.



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