- pecore.
La crisi economica aumenta e c’è chi dà in pegno gioielli, catenine di battesimo, pellicce cappotti, abiti e accessori griffati, pur di racimolare soldi. Fino ad arrivare a cedere protesi del proprio corpo. Un proprietario di negozi di Compro Oro che acquistava gioielli d’oro, d’argento e orologi anche dai ladri per poi rivenderli: è stato denunciato per ricettazione, truffa e usura. Sono oltre 20 i chili di oro sequestrati e 10 quelli di argento, per un valore complessivo di 800 mila euro. Il negoziante riceveva in pegno anche oggetti che poi rivendeva ai vecchi proprietari con un incremento del 20% sul prezzo di acquisto: stipulava illegalmente polizze al portatore per i prestiti su pegno, non avendo alcun titolo per farlo. Per questo la polizia ha messo a disposizione, sul proprio sito, le foto degli oggetti trovati nei negozi illegali. Chi riconoscerà gli orecchini del compleanno, le posate d’argento della famiglia o l’anello dell’innamorato, potrà rientrarne in possesso. Ma se c’è chi sbarca il lunario con ciò che gli rimane, c’è anche chi guadagna con il vecchio che avanza. Con l’aumento della povertà quello del vendere oro è diventato un business redditizio. Non conservare per ricordo i denti d’oro del familiare defunto, ma vendere guadagnando così qualche soldo. Si dice di anziani terrorizzati che corrono dal dentista per una estrazione rapida.
S E N Z A T I T O L O
La società recidiva
senza occhi
senza voce
senza orecchie
reprime immensità di nuova vita
in metafore di vista, di urli, di udito.
La compagine povera che soffre
percepisce ciò che nessun potente
potrà mai imitare o soffocare.
Una nuova èra avanza
nell’aria e nel sangue
già volteggia e pulsa.
Nel sapere di chi non sa
l’alba e il tramonto
è ancora alba e tramonto.
Ma se il tramonto
si chiamasse alba?
E se l’alba
si chiamasse tramonto?
E se la morte della ricchezza
si chiamasse vita?
-Renzo Mazzetti-
(Orizzonti, Libroitaliano, Ragusa 2001)