Al timone, a rotazione, i conduttori del tg serale: Benedetta Corbi, Giuseppe Brindisi, Monica Gasparini, Angelo Macchiavello. «L'autunno si annuncia complicato: il Paese è in un momento di incertezza: il governo per ora tiene, ma non sappiamo quanto; si parla di ripresa, ma gli spagnoli ci comprano la Telecom», sottolinea il direttore del Tg4 e di Studio Aperto, Giovanni Toti.
«Per questo abbiamo deciso di arricchire la programmazione con un appuntamento settimanale che vada a fondo dei fatti principali della settimana: sarà il classico settimanale di informazione, con i lanci da studio a legare i diversi servizi e reportage».
Dentro la notizia «starà con rigore sulle hard news: questa settimana - anticipa Toti - partiremo con il recupero della Concordia e con l'immigrazione, che tratteremo da due punti di vista: la disperazione dei profughi che sbarcano in Sicilia dall'inferno della Siria, con un reportage di Gabriella Simoni, e la scalata cinese all'economia italiana: c'è anche un sito Internet che aiuta gli investitori cinesi ad acquistare tutta una serie di attività commerciali nel nostro Paese, dai bar alle tabaccherie, fino alla produzione del Chianti gallo nero a Radda in Chianti». Spazio anche a un servizio sul maxirisarcimento del lodo Mondadori, diventato definitivo.
Chiuderà la puntata un'inchiesta sugli 'snuff movie', un mondo che fa da sfondo all'omicidio di una giovane romena, filmata e uccisa durante un gioco erotico a Lodi.
La messa in onda di mercoledì - e non a chiusura del racconto della settimana, per evitare sovrapposizioni il venerdì con Speciale Tg5, ma anche con Tv7 su Rai1 - «è una scommessa: non abbiamo particolari obiettivi di ascolto, ci interessa realizzare un buon prodotto - sottolinea Toti - e rilanciare un marchio storico. L'overdose di news e talk show? È vero, c'è una grande offerta. Ma penso che ci sia anche un grande interesse: nel valutare il calo di ascolti bisogna tener conto dell'evoluzione del mercato tv e dell'offerta dei media in generale. E comunque noi saremo fuori dal coro, con un prodotto completamente diverso, per di più realizzato a costi ragionevoli, grazie alla sinergia tra Tg4 e Studio Aperto».