Durante la cerimonia il sindaco di Messina ha anche esposto con la bandiera della pace la frase “svuotiamo gli arsenali, colmiamo i granai”, che venne pronunciata dall’ex presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Questa la posizione di Accorinti: “La nostra isola rischia di diventare una portaerei del Mediterraneo: una base dalla quale fare partire strumenti di morte e controllare con tecnologie satellitari, il Muos, i paesi stranieri.
Anche l’arrivo dei flussi migratori è vissuto come un “problema di ordine pubblico” da affrontare con le forze armate, da circoscrivere in ghetti, lontani dagli sguardi della popolazione italiana, dove non sempre sono garantiti diritti e giustizia. Non si può rimuovere dalla memoria collettiva, quasi esorcizzando, un secolo di lotte del movimento operaio per la pace e il lavoro, il disarmo e la giustizia sociale. Questa Amministrazione appoggia quelle lotte e quegli ideali. Questa Amministrazione dice “Si” al disarmo”.
Accorinti si è distinto per i suoi modi originali già dal suo insediamento il primo giorno da sindaco, presentandosi a piedi scalzi al Comune. Molti anni prima nel 1982, a Comiso, ha manifestato contro l’installazione di una Base Nato. Il 15 gennaio 1991 è rinviato a giudizio, poiché durante lo svolgimento di una manifestazione contro l’intervento italiano nella Guerra del Golfo istiga i militari a disertare nel caso fossero inviati a combattere nel Golfo Persico e i giovani che ricevessero la cartolina precetto, a strapparla. Il 9 giugno del 1992, a Messina, in un tribunale colmo di studenti e concittadini solidali, è stato assolto.
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