Departures

Creato il 11 aprile 2010 da Silvia7v

Titolo originale: Okuribito

Regia: Yojiro Takita

Cast:  Masahiro Motoki, Ryoko Hirosue, Tsutomu Yamazaki, Kazuko Yoshiyuki, Takashi Sasano, Kimiko Yo,  Tetta Sugimoto, Toru Minegishi, Tatsuo Yamada, Yukari Tachibana, Tarô Ishida, Sanae Miyata, Ryôsuke Ohtani, Mitsuyo Hoshino, Tatsuhito Okuda

Distribuzione: Tucker Film, Giappone, 2008

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Dopo lo scioglimento dell’orchestra, il violoncellista Daigo Kobayashi (Motoki Masahiro) rimane senza lavoro e decide di ritornare al paese d’origine. Assieme alla moglie Mika (Hirosue Ryoko),  si trasferisce nella sua vecchia casa in campagna alle porte di Yamagata. Qui comincia a cercare lavoro e si imbatte in un annuncio interessante, raggiunge l’agenzia e scopre che i viaggi dell’inserzione non sono vacanze alle Maldive ma dipartite nel mondo dell’aldilà. Titubante all’inizio, si lascia convincere dagli insegnamenti del capo, il tanatoesteta Sasaki (Yamazaki Tsutomu), e ritrova il sorriso perso da tempo. Quando la moglie scopre il suo nuovo mestiere, lo abbandona , e in paese  in molti cominciano ad allontanarlo. Ma il destino sta nuovamente per sorprenderlo, costringendolo a fare i conti con il passato, la morte della madre e l’allontanamento precoce del padre, fuggito chissà dove e mai più rivisto…

Finalmente è uscito anche nelle sale italiane questo bellissimo film firmato da Yojiro Takita e vincitore del premio Oscar come migliore film straniero nel 2008. La storia di Daigo, violoncellista senza lavoro a causa dello scioglimento dell’orchestra nella quale suona, e la sua rinascita come uomo, come figlio, e come marito nella natia Yamagata, attraverso la sua attività di tanatoesteta, ( nokanshi in giapponese) ,  è narrata con delicatezza e grande intensità emotiva.
La cura e l’affetto palpabile con cui lui e il suo capo Sasaki preparano il corpo dei defunti per il loro ultimo viaggio come fossero dei loro cari, come fosse la loro missione di vita, colpiscono lo spettatore che ne rimane affascinato.

Ovviamente la pellicola ci mostra anche il lato triste di questo lavoro: l’assistere impotenti di fronte al dolore dei familiari, ai problemi irrisolti lasciati dal defunto, e soprattutto lo scherno e la superstizione legati a questa tipologia di lavoro, che in un colpo solo fanno perdere al protagonista la moglie e gli amici. Tuttavia questo non impedisce a Daigo di continuare a lavorare con Sasaki, a prendersi cura dei defunti, a renderli belli e sereni come lo erano da vivi, prima che una morte violenta o i segni di una lunga malattia ne alterassero i tratti.

Daigo attraverso il suo lavoro scopre che dal pasato non si può fuggire, che la morte della madre è ancora una ferita aperta, acuita dai sensi di colpa per non essere stato presente alla sua cerimonia funebre, così come l’abbandono di quel padre di cui non ricorda nemmeno i tratti del viso. Inoltre la presenza di Yuriko (Kimiko Yo) e Sasaki, in assenza di Mika, ricreano intorno a lui quel nucleo familiare  perduto troppo presto.

Motoki Masahiro è davvero eccezionale, mette se stesso a servizio del proprio personaggio e quando non parla è il suo violoncello che lo fa per lui (non a caso per questa performance si è aggiudicato il premio come migliore attore all’Asian Film Awards) e Yamazaki Tsutomu è ironico e tragico allo stesso tempo nel ruolo di Sasaki. Infine stupenda la colonna sonora firmata da  Joe Hisaishi.

In definitiva una pellicola stupenda, un vero gioiellino, una storia di silenzi, di passato, di viaggi,  di ritorni.

Conclusione: Da vedere.

Voto: 9



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