Depuratore di Castellammare del Golfo, facciamo il punto

Creato il 11 marzo 2011 da Diarioelettorale

Il primo dato da cui partire è che nell’anno di grazia 2011 nella civilissima Europa, nella civile Italia e nella un po’ meno civile Sicilia, tutti e tre i nuclei urbani che insistono nel teritorio del Comune di Castellammare del Golfo, risultano privi di sistemi funzionanti per la depurazione delle acque reflue.

Tale colpevole dimenticanza,inerzia, incapacità, non è certo imputabile esclusivamente alla attuale amministrazione comunale (sebbene questa amministrazione abbia girato la boa di metà mandato senza avere portato a casa niente di concreto), ma a generazioni di amministratori che per decenni si sono esercitati nella nobile arte della disamministrazione.

Una nota ora ci informa che, come già proclamato nel 2005 (quasi sei anni fa !) dall’ex sindaco Giuseppe Ancona, si pensa di realizzare il depuratore in galleria, nel blocco montuoso sottostante il Belvedere e con accesso dall’area portuale.

Si dice che vi sia un impegno della regione per un finanziamento aggiuntivo di 7 milioni di euro, da aggiungere ai precedenti 5 milioni e mezzo disponibili e fin qui non utilizzati.

Il relativo progetto preliminare, (si avete letto bene siamo ancora al preliminare), dovrà essere presentato alla Regione entro il 25 aprile, anniversario della liberazione, che quest’anno coincide con la festività di Pasquetta susseguente alla Pasqua di Resurrezione.

Questa concentrazione di eventi e circostanze significative vorrà dire qualcosa ?

Lo scopriremo solo vivendo, avrebbe detto Lucio Battisti, per ora sappiamo che gli attuali amministratori sostengono di avere tratto “ispirazione” da una analoga realizzazione sul Lago di Garda.

Depuratore in galleria

Correva l’anno 1996 e il Corriere della Sera titolava: “Per salvare il Garda un depuratore costruito in galleria”, nel 2010 su BresciaOggi.it possiamo leggere “In funzione il depuratore dell’alto lago – AMBIENTE. Un importante contributo per la difesa delle acque del lago. L’impianto è stato realizzato in una galleria dismessa della statale Gardesana – Provvederà alla depurazione di Limone e Tremosine. La lunga gestazione di un’opera durata dieci anni e costata quasi 7 milioni”.

Insomma la sintesi mazziniana (visto che siamo in tema di celebrazioni dell’Unità d’Italia) di “pensiero ed azione“, oggi si realizza in circa 14 anni !

Vediamo allora i dettagli dell’impianto sul Garda.

Il depuratore dell’alto lago a servizio dei Comuni di Limone e Tremosine è stato costruito in una delle gallerie dismesse della vecchia statale Gardesana.

Galleria esistenti quindi e non realizzata ex-novo.

L’impianto serve un’area che (come nel nostro caso) d’estate aumenta in modo considerevole il numero dei residenti, tuttavia l’impianto qui è dimensionato per un massimo estivo di 18.750 abitanti equivalenti e invernale di soli 2.850 a.e.

L’impianto è modulare, ha caratteristiche di particolare flessibilità, è capace cioè di adattarsi alla forte fluttuazione della popolazione ed ha sostituito il piccolo depuratore di Limone che convogliava sul fondo del lago gli scarichi, in eccesso rispetto alla sua potenzialità.

La costruzione del depuratore ha richiesto un investimento di 6.875.000 finanziati dalla Regione Lombardia, dall’Autorità d’ambito della Provincia di Brescia, da Garda Uno spa e dalla stessa ditta Saceccav depurazioni Sacede spa di Desio che, oltre a realizzare e gestire l’impianto, si occupa anche della manutenzione trentennale dell’impianto.

I lavori erano iniziati nell’ottobre del 2007 con la sistemazione degli accessi alla galleria e l’impianto è andato a regime nell’ottobre 2010.

Tre anni quindi sono stati necessari nel profondo Nord per la realizzazione vera e propria del depuratore, a cui andrebbero sommati, nel nostro caso, i tempi per la realizzazione della galleria che ha una larghezza di 11 metri ed una altezza al colmo di 8,5 metri.

Tutto questo, in termini di burocrazia, costi,  tempi,  di tipo nordico ed anche in presenza di imprevisti, infatti nel corso della costruzione si è rimediato ai guai causati da una frana della montagna che, scaricando a valle massi e terriccio, ha provocato danni all’impianto in fase di ultimazione ed alla strada di accesso con un aggravio di circa 750.000 euro.

In conclusione ritengo che se anche il pessimismo della ragione mi dice che non se ne farà nulla, tuttavia mai come in questo caso credo bisogna opporre l’ottimismo della volontà per sperare che anche la nostra cittadina un giorno abbia il suo impianto di trattamento delle acue reflue.


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